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"I'm brave but I'm chicken shit"

Chi siamo? Dove andiamo? E soprattutto, dove ceniamo stasera?

Dopo lo scorso BarCamp ho riflettuto parecchio, e ci sono un po’ di questioni sulle quali devo ancora fare chiarezza.

Intanto il blogroll, del quale ho discusso al BarCamp: dopo averci pensato qualche giorno mi pare di capire che si tratta solo di una delle cose che andrebbero considerate.
I dubbi sono nati durante la sessione che ho fatto con Gaspar e Federico.
Il blogroll è solo un aspetto più ampio della questione: per chi scrivo? Quanto è comprensibile la struttura di un blog a chi non ne ha mai sentito parlare? Quali informazioni si aspettano di trovare i visitatori? Ci sono differenze tra il modo in cui io presento le informazioni ed il modo in cui esse vengono recepite da chi legge?
Stimolato dagli interventi (per la verità abbastanza aggressivi) di Fuffissima, che non sono riuscito a trovare dopo, e della quale Google sa poco, ho maturato alcune considerazioni.
Tutto è nato dal tentativo di capire come una persona non esperta possa interpretare il blogroll. Kurai presenta una sezione “Featured Link” ed una “Random Link”, io ho due liste: “Alcuni Blog” ed “Altri Blog”. Chi ha una certa familiarità, capisce benissimo che non si tratta di liste di serie A e serie B, ma adesso non sono più molto sicuro che non vengano percepite così dalla maggioranza dell’utenza “normale”.
Come dicevo prima, probabilmente è solo un aspetto di un quadro di proporzioni maggiori che riguarda il divario tra chi offre informazioni e chi ne fruisce. La separazione è tanto maggiore quanto più sofisticati devono essere i mezzi necessari per fruire al meglio della comunicazione. E tra i fruitori ci sono sia utenti casuali che altri bloggers, i quali hanno interessi e competenze diverse.

Malgrado la curva di ingresso nella blogopalla sia sempre meno ripida, e sia sempre più facile aprire un blog, non è affatto scontato che chi apra un blog riesca in breve tempo a partecipare davvero alla “grande conversazione”.
Chi sa usare un qualunque word processor è in grado di scrivere e pubblicare un post, ma per diventare davvero consapevole delle relazioni sottese tra i blog ci vuole tempo, e non è detto che tutti abbiano la voglia e l’interesse di arrivarci, non tutti hanno tempo e voglia di imparare ad usare tutti gli ammennicoli che un blog si porta appresso.
Feed, pingback, trackback, referrer, template, database, ci sono moltissimi sostantivi che per la maggior parte delle persone non hanno alcun significato, eppure sono strumenti che sono fondamentali per apprezzare al meglio l’esperienza di un blog.
Non è per caso che la colpa è nostra? Siamo troppo ieratici?
Da tempo sto pensando di creare una sezione per i meno esperti, con guide e pagine di domande e risposte. Da una parte penso che ad alcuni possa servire, dall’altra mi pare che si debba ogni volta ricominciare da Adamo ed Eva. Google in questo caso serve poco, perché non è facile trovare risposte se non si sa cosa cercare.

All’ultimo BarCamp, molti hanno notato la scarsa rappresentanza femminile. Tra le possibili cause ci potrebbe essere il diverso approccio del gentil sesso alle cose della vita: gli aspetti legati ai tecnicismi di cui sopra, uniti alla maggiore attitudine pratica delle donne, più interessate alle cose, piuttosto che agli strumenti che servono per farle, potrebbero allontanare le signore dalle discussioni.
Perché la prima blogger donna nella classifica è Mafe al 33° posto? A seguire il blog di Grazia (34°), e distanziate Selvaggia Lucarelli (71°) e Enrica (84°). E’ evidente che c’è qualcosa che non va ancora bene. Vi assicuro che aver assistito dal vivo alla scena di una ragazza allontanatasi da un capannello di maschiacci che stavano parlando di argomenti “scacciafiga”, mi ha fatto riflettere parecchio. (Si, c’ero anche io nel gruppetto…).


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Commenti

42 risposte a “Chi siamo? Dove andiamo? E soprattutto, dove ceniamo stasera?”

  1. Avatar Fran

    Non credo esistano argomenti scacciafiga, sarà che io mentre c’era il barcamp ero in un pub a discutere la quantità di Luppolo in una birra. Io direi che è una fottuta serie di coincidenze, e basta.

  2. Avatar catepol

    io parteciperei …è che li fate sempre fuori mano questi blograduni

  3. Avatar theo

    @Fran: si parlava di un plugin per wordpress che dovrebbe servire a migliorare il SEO senza usare htaccess. La cosa bella è che se ne è accorto Andrea, noi si continuava a parlarne 😀

    @Catepol: Dov’è che lo troveresti comodo? Ne fanno uno a roma il 20 gennaio (mi pare) e si parla di quello nelle Marche alla fine di febbraio…

  4. Avatar Samuele

    La cosa interessante è che la ragazza è venuta a parlare con il sottoscritto!! 😉

  5. Avatar Andrea

    Musse! Tu eri con noi e con noi stavi parlando.

  6. Avatar Paolo
    Paolo

    “..un plugin per wordpress per migliorare il SEO senza usare htaccess..” per forza le donne scappano, chiaro!!! 🙂

  7. Avatar Boh/orientalia4all.net

    Ciao Andrea non capisco bene il tuo punto. Perché, secondo te, Mafe è la prima nella classifica, Grazia seconda ecc. e io 84°?

    Cioè, è una notazione comparativa o il punto sarebbe che noi non saremmo “techy” e i maschietti sì, e questo fa sì che le donne nel blogworld italiano siano poche?

    Dammi una risposta, stavolta! Grazie.:)

    Buona giornata,

    Boh

  8. Avatar Tambu

    non sono d’accordo con “Google in questo caso serve poco, perché non è facile trovare risposte se non si sa cosa cercare.”

    prova a cercare “installare wordpress” e indovina chi esce fuori. Perché? perché quello è un ottimo contenuto, accessibile, facile ma completo. Sai quanti mi scrivono per mail ed esordiscono con “ho installato wordpress con la guida di Beggi, ora come faccio a…?” 🙂

    Questo per dire che, come al solito, il divario sta nel creare BUONI contenuti o contenuti insignificanti.

  9. Avatar Andrea

    Enrica, aspetta, che io non sono mica bravo come te con le parole. Il mio punto è: dato che i contenuti prodotti dalle signore sono buoni come e più di quelli dei maschietti, perché siete così poche e così in basso? Non intendevo comparare i blog, volevo puntualizzare che nei primi 100 ci sono solo 3 donne, e questo non va bene. Sul perché posso solo fare supposizioni, e la mia ipotesi è che ci siano ancora troppe cose “complicate” da sapere, che per loro natura non possonno e non devono interessare a tutti.
    -Scherzo on- Magari Ludo potrebbe introdurre le “quote rosa” – Scherzo off
    Spero di essermi spiegato meglio.

  10. Avatar Andrea

    Tambu, il problema è che parecchi non ci arrivano neppure a wordPress perché non hanno idea di cosa sia.

  11. Avatar Andrea Paiola

    Ho visto le tue liste. Non ci sono nelle tue liste O_O
    Non sono un blogger. Siete proprio una casta, non c’è che dire.
    Siete autoreferenziali, con le vostre classifiche e tutto il resto.

  12. Avatar Andrea

    Andrea, no non sei un blogger, certo. E questo
    http://www.andreapaiola.it/tassonomia/Blog/
    è una carriola, certo.
    Magari se non sei nei mei feed è forse perché non ti leggo?
    In compenso tu di link non ne hai neppure uno.
    Ciao.

  13. Avatar marchino
    marchino

    E’ questione di approccio al sistema, come dice Paolo;
    spesso se il linguaggio è troppo tecnico -e dio sa se oggigiorno non si abusi di termini tecnici, anche solo per non sfigurare, magari non sapendone neanche il significato- chi ha contenuti validi ma è in difficoltà, per esempio anche solo a manomettere un foglio di stile, non riesce a creare traffico sui suoi contenuti proprio perchè gli strumenti che potrebbero essere di aiuto non sono accessibili.
    Non dico che tutto dovrebbe essere elementare -non sarebbe neanche possibile- ma forse un poco più comprensibile quello sicuramente.

  14. Avatar andy

    Sono d’accordo sull’autoreferenzialità!

    http://xxxxxxxx.blogspot.com/

    Commento editato da Andrea Beggi: questo signore non è d’accordo sull’autoreferenzialità, però ha messo un link al suo blog (che io ho tolto) dove, naturalmente non c’è traccia della discussione. Complimenti.

  15. Avatar Andrea

    Marchino, hai perfettamente ragione, è uno dei punti….

  16. Avatar Tambu

    no, wordpress è solo un esempio. per coincidenza il buon articolo parlava di come mettere su un blog, ma potevo forse scegliere meglio.

    il discorso è sui buoni contenuti, indipendentemente dalla piattaforma. Se il contenuto è buono, lo si trova, è linkato, è “famoso”.

    E con questo non voglio dire che i contenuti delle signore siano peggiori, sia chiaro!

  17. Avatar Andrea

    Ok, sono io che non mi spiego.
    Ma cercare su Google presuppone già che uno sappia di dover trovare qualcosa, e non è sempre così…
    E poi, ti è mai capitato di voler fare qualcosa ma di non avere neppure l’idea di cosa mettere in Google?

  18. Avatar Boh/orientalia4all.net

    E poi, non è che noi siamo così in basso: è che in Italia siamo poche. In USA siamo di più e fra le big ci sono donne (per es nel blog commerciale di soft porno, non ricordo il nome, che sta ai primissimi posti ed è curato da un gruppo di donne).

    Quindi, gli uomini fanno la brotherhood. Sono certa che se fra i blog ci fossero più donne che uomini le donne sarebbero ai primi posti in classifica.

    Per questo, sinceramente, le quote rosa in politica vanno bene perché corrispondono ai fatti (accesso al potere e all’amministrazione), ma nei blog sono una ghettizzazione che preferirei evitare. Le donne nel mondo dei blog non sono come fra gli elettori o i cittadini, più della metà, quindi la proporzionale andrebbe rispettata, ma sono semplicemente pochissime! Contaci e vedrai..

  19. Avatar davidonzo

    Si, poche donne blogger… IMHO il problema è la scarsa propenzione tecnologica o il fatto che noi si scrive difficile (???).
    Però penso pure che difficile o facile, chi come me è entrato in questo mondo da profano, si è semplicemente sbattuto la testa sui problemi.

    Come dice Andrea, scrivere un po è tecnicamente facile. Mantenere una struttura del blog adeguata è invece cosa diversa.

    Se non si è disposti a sbattersi la testa, perchè pensare di fare il blogger? Fai il redattore, il commentatore, il non so che…

    Sul blogroll non ho idee. Non ce l’ho! Tengo i link dei blog che leggo più spesso. Ovvero quelli che apro la mattina in ufficio.
    E’ un’utilità tutta mia 🙂

    Come anche il discorso dello scrivere: i blog hanno funzionato perchè non ci si poneva il problema. Si scriveva per come si pensava.
    Il cercare di farsi capire è fatto naturale ed automatico. Il creare una metodologia di front end, IMHO rischia di snaturare la natura stessa del weblog.

    Sull’autoreferenzialità, ma manco commento… Stronxate… Mi spiace solo essere sempre troppo lontano dai raduni 🙂
    Ma prima o poi organizzerete qualcosa nella dimenticata trinacria vero?

  20. Avatar Andrea Paiola

    Hi hi vedo che la provocazione è andata a segno.
    Il “tu non hai link” è da manuale.
    È un’accusa? È un’offesa? Cosa è quel “tu non hai link”?

    Lo sapevo già che non leggevi sul mio sito 😉

    Comunque non è vero che le donne sono lontane dalla tecnologia.

    Per esempio negli utlimi tempi c’è stato un’esplosione di videogiocatrici.

    Sarà che che amano divertirsi di più e si fanno meno seghe mentali.

    ciao,
    Andrea.

  21. Avatar Andrea

    Enrica, esatto. Quello che mi chiedo è perché siate così poche, non pochissime, ma poche. Non mi pare che abbiate meno cose da dire di noi.

  22. Avatar Boh/orientalia4all.net

    fammi capire Davidonzo, vuoi dire che noi donne non ci “sbattiamo la testa”? Che non pensiamo sui problemi?

    Citandoti: “Come dice Andrea, scrivere un po è tecnicamente facile. Mantenere una struttura del blog adeguata è invece cosa diversa.” Che noi donne non sappiamo mantenere una struttura del blog adeguata?

    Fammi capire Dadidonzo perché io, probabilmente, non sbatto la testa, ma per fortuna che non la sbatto:)

    Tu l’hai sbattuta tanto, vero?

  23. Avatar Boh/orientalia4all.net

    Andrea: non so, di certo di solito le donne hanno meno tempo degli uomini in genere, e il blog richiede tempo.
    Di certo anche hanno più voglia di cose concrete, una comunicazione viva, anche a voce, anche con le mani, il corpo, la presenza, piuttosto che di una certamente vera, ma molto più rarefatta del blog.
    E poi il blog in Italia è nato fra i tecnici, che di solito sono uomini, in larghissima maggioranza.

  24. Avatar Andrea Paiola

    Mah che poi sian davvero così poche è tutto da dimostrare.
    Sono poche in quella classifica… e non vuol dire nulla.

  25. Avatar davidonzo

    @ boh: ok, mi sarò spiegato male, scusami…
    Volevo dire che nell’ambito di cui si sta parlando, solitamente il sesso femminile è quello meno avvezzo.

    Non parlo in generale, parlo proprio di quest ambito.
    Magari mi sbaglio, ma è quello che percepisco io.
    Non mi riferisco a nessuno in particolare. Tu lo fai e mi fa molto piacere. Tante altre lo fanno. Ma in una visione d’insieme sembra che la cosa sia più sentita dal sesso maschile.

    Anche sui forum di assistenza tecnica sembra essere così. Su eMuleItalia per esempio, il 90% dei topic è aperto da uomini. Non so i motivi e ripeto: non voglio generalizzare.

    Ce ne sono tante donne che di tecnicismi potrebbero impartirne a chiunque. Metti tu pannasmontata che con i suoi ottimi template sbadroneggia.
    Ma numericamente in Italia sono ancora poche…

    All’estero sembra essere diverso. Nei newsgroup e nei forum esteri che seguo, non si nota tanto distacco (che ripeto è numerico, non qualitativo).

    Non la prendere come una cosa personale, è giusto un punto di vista 🙂

  26. Avatar marchino
    marchino

    @ Tambu: tu dici “il discorso è sui buoni contenuti, indipendentemente dalla piattaforma. Se il contenuto è buono, lo si trova”, secondo me, non è poi così vero e automatico che si trova.

  27. Avatar thisend

    Le donne e l’informatica purtroppo non vanno molto d’accordo. Certo non bisogna farne un luogo comune, ci sn molte donne brave, ma non in % alta come per gli uomini

  28. Avatar Andrea

    Andrea, se è una provocazione non è andata a segno: non mi sento provocato.
    Il “tu non hai un link” è una risposta. Alla tua affermazione “Non ci sono nelle tue liste”. Mi chiedevo dove fossero le tue, visto che le mie non ti vanno bene.

  29. Avatar Gigi Massi

    L’obiezione di Tambu, che i contenuti fanno la differenza “di-per-sé” poteva forse valere nei primi tempi di Internet, oggi con cento milioni di blog la cosa cambia. Il punto è che uno può aver degli ottimi contenuti, anche appena aperto il blog. Ma poi può benissimo non essere interessato (o tecnologicamente in grado) a diffonderli (feed, aggregatori, pingback, eccetera), indi non finirà mai nelle classifiche, indi non sarà mai in buona posizione su Google. Bisogna allora, come in tutte le cose, studiare; accedere a conoscenze che non sono intuitive (anzi, spesso sono controintuitive): è per questo che chi queste conoscenze le ha, deve sforzarsi di metterle giù chiare e accessibili a tutti. Faccio solo un discorso generale, non ci sono riferimenti né a Beggi in particolare (io sono uno di quelli che si abbevera ai suoi tutorial), né al Barcamp.

  30. Avatar Tambu

    dissento nuovamente: i motori di ricerca prima o poi arrivano ovunque, volenti o nolenti. Secondo, se uno fa il blogger-eremita finisce lì. Se invece va in giro, legge e commenta, PARTECIPA, (e ovviamente ha dei buoni contenuti) prima o poi gli utenti arrivano, come i link. A quel punto siamo al punto di partenza: ottimi contenuti, ottima diffusione.

    Posso essere d’accordo su una cosa: per stare in classifica BlogBabel devi avere qualche step in più (penso a feedburner, che non è sempre semplice implementare). E al massimo posso essere d’accordo che per gli argomenti che trattiamo in prevalenza (il plurale è riferito alla galassia dei blog che leggo, che poi sono anche quelli che mi interessano) ci sia una % di donne minore.

    Ma, ad esempio, nell’ambito dei “blog letterari” sono sicuro che la percentuale si alza parecchio. Oppure possiamo dare un’occhiata ai blog di cucina: ce ne sono moltissimi, spesso sono superbi, bellissimi, e molti sono curati da donne (e ci mancherebbe! conosco pochi uomini che cucinano bene al punto da sentirsi in grado di dare consigli 😛 )

  31. Avatar mitì

    Come sarebbe a dire dove ceniamo stasera? 😉
    (avrei moltissimo da dire, ma sono al galòp, sorry. Intanto prendo appunti)

  32. Avatar stone

    Ehm…beh… mi spiegheresti cos’è un “trackback” e come cavolo si fa ad usarlo?

  33. Avatar Gigi Massi

    @ tambu: mi sembra che diciamo in parte la stessa cosa. Però io non ho parlato di partecipazione, scambio commenti e link, ma di accesso a conoscenze che, obiettivamente, non sono alla portata di tutti (la domanda qui sopra di stone lo conferma, a proposito: rispondiamogli in qualche modo). Rimane il fatto che il bloggeremita si chiude comunque le porte da solo, anzi se vogliamo non è nemmeno un blogger 😉

  34. Avatar Andrea Paiola

    Ah ecco: sono un blogeremita… come dicevo: non sono un blogger.

  35. Avatar davidonzo

    TrackBack
    Tecnicamente: http://it.wikipedia.org/wiki/Trackback

    Rozzamente: Io scrivo un post, molti commentano, ma tu, per motivi tuoi, preferisci scrivere un post tuo sull’argomento. Ed allora inserirai sul tuo blog un trackback all’articolo in questione.

    Come lo fai tu, potrebbero farlo altri, creando di fatto una rete di trackback composta da post che portano diversi punti di vista, di diversi blogger, sullo stesso argomento.

    Di solito, in mezzo ai commenti compaiono anche i trackback, per cui, io che leggo i commenti, mi accorgo pure che un utente ha deciso di scrivere un suo post in merito alla questione.

    In questo modo non solo il post singolo diventa interattivo e disciplinare grazie ai commenti, ma possono esserlo in interdipendenza blog diversi!

    Se ho scritto imprecisioni, correggete 🙂

  36. Avatar mafe

    Ho un collegamento lento, non so se riuscirò a postare. A me sembra proprio che la classifica premi i blogger + tech, io smanetto volentieri e in ogni caso sia maestrini sia grazia li facciamo io + uomo, però su Grazia ci sono veramente un sacco di blogger donne tostissime. Credo che sia la classifica a non essere rappresentativa: in molti casi per essere letti basta aprire il blog in una piccola community, come iobloggo o 105, dove ci si legge molto tra vicini di casa.

  37. Avatar stone

    Grazie mille davidonzo!

  38. Avatar marchino
    marchino

    Grande davidonzo, comincio a capire…

  39. Avatar Isadora

    Andrea, troppa carne al fuoco per un solo post!

    Qui, con tutti i temi che hai messo in discussione c’è da scrivere per una settimana: ergonomia/usability, blogrolls e pure donne e tecnologia.

    1. Il problema di come l’utente “interpreta” (e usa o ignora) struttura, contenuti e links è un tema centrale dell’usabilità ed una grossa sfida. Io collaboro con un istituto della società Fraunhofer che si occupa solo di questo, ed è sempre interessante (a volte sconvolgente) analizzare i risultati dei tests di usabilità dei nostri GUI. Meriterebbe un post a parte.

    2. Il blogroll: dal punto di vista dell’ergonomia/usabilità un nonsenso. Si sa che l’utente medio, indipendentemente dal grado di esperienza non è in grado di elaborare più di ca. 7 links. Tutto ciò che è al di là viene ignorato. Non ideale, ma comunque buona (e per questo te l’ho copiata) l’idea di mettere le segnalazioni in una pagina apposita, possibilmente categorizzate a mezzo titolo (ma, sinceramente, “alcuni links” e “altri links” non è proprio il migliore esempio di catalogazione).
    Dal punto di vista della creazione di “reti” e di aumento di visibilità il blogroll è naturalmente un ottimo strumento, ma non nei casi tuo e mio, visto che le pagine fisse vengono ignorate dalla maggior parte dei tools & robots in quanto appartenenti ad un “sottodominio” (non mi viene il geek-word in italiano, scusami).

    3. Donne, Web & poco successo. I blog di maggior successo sono quelli a tema, come questo (guardati Lorelle su WordPress: un blog strettamente tecnico, di una donna, un successo fenomenale). I blogs femminili (e, guarda, mi ci metto in mezzo pure io) sono spesso fluttuanti, personali, meno allineati su un solo tema, talvolta con ambizioni letterarie più o meno giustificate, incostanti; con la grossa eccezione dei blogs culinari (fiordizucca e cavoletto sono due esempi lampanti di grande successo): difficilmente si riesce a tenere vivo l’interesse generale se si parla di argomenti troppo distanti fra loro su una sola piattaforma. Poi c’è da dire un’altra cosa: le donne in generale non hanno la paranoia del confronto (capisciammè) che caratterizza il mondo maschile, così gli uomini passano ore ad iscriversi a motori di ricerca, a contrattare scambi di links, a discutere la top100 di qix, a fare commenti e trackbacks strategici, mentre le donne lo fanno solo in casi sporadici, con il risultato di apparire meno, anche se magari, pur con meno accessi, hanno più lettori. Un dilemma che esisteva anche prima dell’avvento dei blogs e che è anche strettamente collegato alla maggiore predisposizione al “Networking” che si osserva negli uomini. E così chiudiamo il cerchio e torniamo ai blogrolls.

    E ora vado, và, ché ho perso il filo… :-*

  40. Avatar Monj
    Monj

    >Siete autoreferenziali, con le vostre classifiche e tutto il >resto

    appunto. poche balle, la gente si linka a vicenda e si gira sempre intorno alle stesse pagine, sempre le stesse. sono quattro anni che ho un blog e non ho visto spuntare da allora nomi diversi. niente di niente. come in tutte le cose della vita il problema non è qualitativo e non è nemmeno questione di marchietti e femminucce. il problema è l’immagine, vince chi sa fare il simpa con le persone giuste e si addobba secondo le regole non scritte del layout “giusto”. personalmente da questo gioco preferisco chiamarmene fuori.

  41. Avatar jaco
    jaco

    Sono d’accordo con Andrea Paola e con Andy

    Io lo dico da veramente tanto tempo. C’è una “casta” (non lo dico con nota polemica) che si è autocostruita una rete di blog autoreferenziata.

    Non c’è niente di male in questo. E’ anche vero che è antipatico autodefinirsi “il vero blogger”, dare insegnamenti su come si blogga, autoincensarsi di successo ( a che scopo poi? ). Definire addirittura delle regole di referenziazione (vedi link di andy cancellato)

    Vogliate apprendere che esiste qualche quintalata di blog. Ciascun blogger ha una rete di amicizie. Tale rete costituisce un networking di blogger (talvolta amici anche nella vita reale). Di questi network ne esiste qualche milione. Alcuni sono decisamente più grandi del vostro. Non è che se un blog non appartiene alla vostra rete e non segue le vostre regole allora non è degno del nome di blog o è da marcare a prescindere come poco interessante.

    Alcuni dei blog che appartengono al vostro network sono interessanti. Io per esempio leggo con piacere quello di boh, questo non vuol dire che tutto quello che non è linkato o che non è referenziato all’interno di questo network non sia un blog.

    Personalmente non amo i trackback e preferisco commentare direttamente piuttosto che creare un circuito di commenti. Eppure sul mio blog ci sono circa 2500 post attualmente e circa 5000 commenti. Faccio circa 50.000 page view al giorno (certificate). Eppure non compaio in nessuna delle vostre classifiche. Mi pare sufficiente per dire che magari è il caso che vi apriate un pochino.

    Cordialmente e senza polemica, ma solo con spirito costruttivo, spero si apra una discussione su questo.

    Cordialmente
    jaco

  42. […] sta che l’amico Andrea Beggi, in un post interessante di qualche tempo fa, lamentava la scarsità di presenze femminili tra gli autori di blogs di […]