Home

"I'm brave but I'm chicken shit"

Franco Bernabè ed il suo Reality Distortion Field

Venerdì scorso ho partecipato (si fa per dire) all’incontro tra i blogger e Franco Bernabè, attuale AD Telecom. Speravo in una cosa più informale, invece l’evento era rigidamente organizzato e preparato fin nei minimi dettagli. Noi di qua, lui di là, microfoni, telecamere invadenti, moderatore, ambiente freddo e formale. Unica concessione: FB era senza cravatta, probabilmente tolta pochi istanti prima.

I miei “colleghi” hanno fatto delle domande, alcune delle quali non ho capito per limiti culturali miei, alle quali Bernabè ha risposto con garbo, esponendo tesi condivisibili, utilizzando diverse parole chiave del lingo che un moderno manager attento alle dinamiche di rete deve dimostrare di saper padroneggiare. Un oratore abile e piacevole, e molto probabilmente anche una persona affabile e brillante, ma più che un incontro mi è sembrato una conferenza stampa, e non mi è piaciuto granché. Evidentemente il carisma di FB ha creato intorno a lui un Reality Distortion Field, o perlomeno io ne sono stato vittima, poiché tutte le domande ed obiezioni alle sue tesi mi sono venute in mente ore dopo aver lasciato il MART. Inoltre l’impostazione dell’incontro, la sensazione di essere in procinto di subire un’interrogazione come ai tempi del liceo, la mia cronica indecisione e un po’ di timidezza hanno fatto sì che io non abbia posto alcuna domanda. Forse non sono stato l’unico a subirlo, visto che ad un certo punto Bernabè si è lasciato sfuggire che si sarebbe aspettato domande più cattive.

La domanda più critica richiedeva una presa di posizione sulla net neutrality e, forse non a caso, proveniva da qualcuno che l’ha inviata via mail e non era presente. La risposta è stata evasiva e incompleta e non mi ha convinto per nulla: Bernabè è partito attaccando Google “perché non investe nelle infrastrutture” (Ma che c’entra? Non è il suo mestiere. E poi cosa potrebbe fare in Italia, visto il ruolo accentratore e trombonesco che FB ha rivendicato per Telecom per tutto il corso dell’incontro?). Poi ha raccontato che 15 anni fa girava, pioniere, negli States con un laptop (E quindi?). Alla fine ha detto che riceve troppo spam e che quindi le telecom devono pensare alla sicurezza (Giuro!). Visto che non posso pensare che uno come lui non sappia esattamente che cosa gli si stava chiedendo, devo concludere che ciurlava parecchio nel manico.(*)

Bernabè ha parlato molto del ruolo che Telecom vuole avere nello sviluppo culturale ed economico dell’Italia, di come sia impegnata per la riduzione del digital divide, che secondo la sua opinione è strettamente legato ai problemi di scarsa alfabetizzazione informatica che affliggono il nostro paese.

Alla fine, il giorno dopo, mi è venuto in mente quello che avrei dovuto chiedere: vorrei sapere come tutto questo mecenatismo culturale ed economico, questa ansia di alfabetizzare informaticamente le persone si possa conciliare con la gestione fallimentare dei call center, con i servizi commerciali subappaltati ad azienducole di mentecatti che tampinano gli anziani per fargli comprare servizi di cui non hanno bisogno (**), con le clausole contrattuali in legalese, grigio chiaro corpo 6. E ancora: fino a qualche anno fa Telecom ha lucrato miliardi con la truffa dei dialer, ma si guardava bene di bloccare il traffico chiaramente eccedente le medie di consumo.

Per quanto riguarda la riduzione del digital divide e la diffusione della rete, vogliamo parlare dell’evidente cartello che hanno costituito tutte le telecom ai danni dei consumatori? Del fatto che la connessione in mobilità, uno strumento indispensabile dove la banda larga non arriva (copertura del 96%? In che film?), e fondamentale per alcune attività, deve sottostare a piani dati a costi assurdi? O che i telefonini hanno i tasti fatti in modo da sfruttare gli errori delle persone? Una pressione sul tasto sbagliato (quello enorme, che sovrasta quello piccolissimo che serve davvero) e parte la connessione a 0,6 eurocent a Kb. Fatti due conti della serva, in questo esatto momento scaricare l’homepage di Repubblica a queste tariffe significa spendere 2,8 euro. Hai voglia a fare le rivoluzioni culturali a 3 € a pagina.

Lo so, avrei dovuto pensarci prima, essere più sveglio e meno a disagio; avrei potuto chiedere, ma tanto cosa mi avrebbe risposto? Sarebbe servito a qualcosa, oltre che infastidire lui e permettere a me di bullarmi della mia impertinenza? Temo che i problemi di una azienda come Telecom non siano risolvibili da un amministratore delegato, per quanto illuminato.

Passo alle critiche più costruttive: un incontro così lo avrei voluto allargato a più persone, non necessariamente “tecniche”, molto più informale, magari davanti ad un aperitivo, con discussioni casuali, con sedie e divanetti, in una sede meno impegnativa. Niente enormi telecamere sparate in faccia, niente microfoni, al massimo una videocamera per uppare qualche video su YouTube il giorno dopo, se proprio dovete. (Yalp non se lo fila nessuno, e inoltre mi costringe a sussarmi la pubblicità prima dei video della Blogfest, una roba più anni ’90, no?). In questo senso, l’incontro con Pietro Scott Jovane, AD di Microsoft, è stato molto più soddisfacente. E la stranezza è che gli eventi, così diversi, sono stati entrambi organizzati da Digital PR: evidentemente Telecom aveva altre esigenze rispetto a Microsoft.

(*) E poi, suvvia, lo spam? Che sistemisti avete in Telecom? 😀

(**) I miei suoceri hanno in un cassetto un videotelefono che hanno accettato per sfinimento, con il quale non riescono neppure a fare le normali telefonate. Magari lo rispedisco a FB, se mi dà il suo indirizzo di casa.


Pubblicato

in

da

Commenti

18 risposte a “Franco Bernabè ed il suo Reality Distortion Field”

  1. Avatar oscar

    avrei potuto chiedere, ma tanto cosa mi avrebbe risposto?

    Beh non è un buon motivo secondo me. Nel senso che comunque al di là di quello che poi il Bernabè ti avrebbe risposto avresti: 1)Incoraggiato le altre persone ad essere più “cattive” 2) Reso edotte le stesse dei problemi di cui hai riferito molto bene nel post.

    Eppoi se avessi detto queste cose ti saresti risparmiato le cinque righe cinque in cui dici “lo so avrei dovuto dirlo etc”. Un risparmio di bit notevole eh 🙂

    Post piacevole e competente comunque, ciao

  2. Avatar S.

    Diamine, 15 anni fa anche io ero negli States, e da tempo avevo un subnotebook (Olivetti Quaderno). Ad averlo saputo prima ora sarei io presidente di Telecom!

  3. Avatar Francesco Minciotti

    Quanto alla copertura al 96%, il dato è riferito alla popolazione, e non al territorio. L’ovvia conseguenza è che un bel po’ di zone «rurali» o quasi, che hanno tre abitanti in croce per km/q e che magari si trovano a più di 5km dallo stadio di linea, non avranno quasi mai l’ADSL, e se l’avranno, si piglieranno il temutissimo zainetto da ADSL dei poveri (mi pare 640kb/s).
    E’ il classico modo di presentare un dato vero in maniera capziosa.

    Per il resto, non avevo dubbi che il tono dell’AD di un ex monopolista ingessato come TI fosse — ça va sans dire — ingessato.

  4. Avatar aa
    aa

    grande post,ma la prossima volta digliene quattro.Complimenti

  5. Avatar Gianka

    Una cosa alla Tucker insomma… d’accordo con aa, la prossima volta metti il turbo e spiegagli un pò che qualcuno (forse tardi e forse troppo pochi) comincia a capire come funziona la fiera, altro che portatile 15’anni fà… per dirla alla De Curtis “ma mi faccia il piacere!”

  6. Avatar andrea poulain

    bizzarro il link alla voce “ciurlare nel manico”!

  7. Avatar aghost

    io non sono manco andato, ma ho scritto le stesse cose circa una settimana fa… 🙂

    Questi “incontri” non servono:
    http://aghost.wordpress.com/2008/09/13/stai-lontano-da-me/

  8. Avatar axell

    Questa pagliacciata di blogger davanti ad un manager mediocre di una azienda mediocre e baraccona non mi convinceva prima e non mi convince ora a una settimana di distanza.
    Evita questi eventi caro mio. Lasciali ai blogger che si sentono ancora a scuola davanti al “personaggio famoso” che viene a trovarci…

  9. Avatar Dario Salvelli

    Ciao Andrea, bel post che condivido in pieno. Non fa niente, tentar non nuoce si dice: avresti fatto bene a farle, così come ho tenuto io sotto torchio (con Mainardi, Orazio Tassone e qualcun altro che ora non ricordo) un diregente MSFT a Roma mesi fa. Neanche il tempo di entrare per l’aperitivo e stavamo lì a chiacchierare. Credo che si, meno informale sia molto meglio ma non troppo, si rischia di disperdere le informazioni.
    A me hanno invitato ma per questioni geografiche non son potuto andare: è che inviare una domanda via email mi è parso un po’ inutile..

  10. Avatar croccobiscotto

    Ogni volta che penso a telecom/tim e tutto quel gruppo li mi viene in mente la grande vittoria a waterloo citata da un certo manager.. e capisco che l’italia ha bisogno di cambiare profondamente…
    Comunque mi spiace davvero che non sei riuscito a dirgli tutte quelle cose che ti sono venute in mente dopo, sarei stato curioso di sapere le eventuali risposte…

  11. Avatar Alberto

    Niente da eccepire su quello che dici, e altre critiche serie si sono viste su altri blog. E quindi se questa Blogfest deve avere un futuro la musica deve cambiare. Domande scomode da fare a Bernabè, moderatori o no, ce n’erano centomila. Possibile che nessuno l’abbia fatto? Non parlo di te, ma forse ce n’era più d’uno che magari aspirava ad essere assunto in Telecom.

  12. Avatar Frankie

    “Lo so, avrei dovuto pensarci prima, essere più sveglio e meno a disagio; avrei potuto chiedere, ma tanto cosa mi avrebbe risposto? Sarebbe servito a qualcosa…?”

    Ottimo post pero’ visto quello che dici mi chiedo che ci sei andato a fare ad un evento simile…
    Forse non cambierà nulla, ma sapere che Bernabé non è il solito CEO italico a me fa piacere…

  13. Avatar Ikaro

    Hanno, molto… molto da lavorare prima di permettersi il lusso di aprire la comunicazione con i blogger.

    Sono i loro reparti interni che non comunicano tra loro, per questo il giorno prima della blogfest ci hanno dato appuntamento lasciandoci aspettare per 3 ore tecnici mai arrivati.

    Chiamato il supporto ci comunicano che il call center non può comunicare con gli istallatori, gli installatori non possono contattare l’ufficio tecnico e cosi via… Come è possibile che non comunichino tra loro creando disagio per gli utenti ed il loro AD decida di aprire la comunicazioen ai blogger?

    Per questo non sono stato a quell’evento, una operazione di marketing e null’altro.

    Ovviamente solo una opinione personale

  14. Avatar Luca

    bè io nel 90 giravo allegro e spensierato per la california, non avevo con me nè un notebook, nè un cellulare perchè il tacs lo avevo lasciato a casa , non sono diventato Ad di Telecom e adesso finalmente so il perchè (almeno non devo andare allo stadio indossare la maglietta e tifare inter per forza)

  15. Avatar Marco Morello

    Per le tariffe mobili scellerate, fai bene ad arrabbiarti (arrabbiamoci tutti anzi!). Però io ti scrivo dal treno Milano-Perugia con un Nokia N82 con un contratto Tre e un’opzione business aggiuntiva da 9 euro/mese che mi consente 5GB di traffico dati settimanale sotto rete Tre. Guarda che non è niente male. Ci leggo i miei feed e le news e Repubblica tutti i giorni, intaccando la mia dissemibilità di traffico settimanale di un’inezia. Non tutti hanno le tariffe assurde di Tim e Vodafone!

    Marco di supersalute.com

  16. Avatar Marco Morello

    Aggiungo brevemente che la disponibilità (ehm, non “dissemibilità”) di questi 5 giga di traffico settimanale ce l’ho in aggiunta a un contratto business soggetto comunque ai balzelli della tassa di concessione governativa e all’assurda impossibilità di scaricare completamente il costo della telefonia mobile dalle tasse dell’azienda.
    Anche queste son cose di cui discutere…

    Marco

  17. Avatar Leandro

    Devo dire che Bernabè mi sta parecchio antipatico, e per quanto mi riguarda sta alla Telecom come Cesare Romiti stava alla Fiat: menti eccelse, risultati disastrosi. A far “soldi subito” la Telecom è fin troppo brava, a costruire il futuro meno, e prima o poi finirà anche di guadagnare (anche le vecchiette imparano a non farsi fregare dopo un pò).

    Qualche mese fa un dirigente telecom venne a Catania per la festa delle radio universitarie, uno giovane e in gamba,Salvo Mizzi. Disse che Telecom investe prioritariamente sul web. Ma poi gurado il fu Virgilio e gli altri siti telecom e penso che alla fine non è QUANTO investe, ma COME investe che fa la differenza. Investe in innovazione dei contenuti? NOn mi sembra… Investe in infrastrutture? Ehm…
    Telecom a giudicare da quel che vedo ogni giorno sul web non investe sul web, SPECULA sul web. Che futuro ha una azienda così? Nessuno, per questo Bernabè sta li a debita distanza, per creare quell’aura di superiorità che ancora fa il suo effetto, nonostante siamo abituati a scambiare email con blogger stranieri da un milione di visite al giorno, a essere linkati e copiati dai giornali, invitati in trasmissioni tv (io no, ma molti blogger si) a parlare del futuro di internet, invitati a dibattiti più o meno numerosi sui tei più disparati… In tutto questo “fermento” Telecom e le altre aziende “old media” lavorano per portare il grosso del businnes internet su canali noti e percorsi, vale a dire il consumismo da televendita, ma televendita interattiva, senza effettivo valore aggiunto dato dagli utenti.

    Microsoft è sempre brutta sporca e cattiva secondo “vulgata”, ma rispetto a Telecom….