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"I'm brave but I'm chicken shit"

Pa

Martedì 26 era il compleanno di papà, che ha compiuto 80 anni. Non è stata una giornata felice, papà è malato da tempo ed è ricoverato in ospedale. Si sta spegnendo lentamente e io soffro nel vederlo così. Sto male e non mi sembra di aver diritto di lamentarmi: è una cosa dalla quale quasi tutti passiamo prima o poi. Non mi sembra di poterla menare più di tanto, ma comunque sto male. Papà combatte con la leucemia acuta da quasi un anno e in tutto questo tempo sono contento di avere imparato ad abbracciarlo, baciarlo e a fargli una carezza, tutte cose impensabili fino a un anno fa. Ecco cosa scrivevo lo scorso marzo:

Ho baciato mio padre. Erano 35 anni che non lo facevo, ma ultimamente sono successe cose che ci hanno cambiato. Siamo sempre stati in buoni rapporti, spesso molto migliori che con mia madre, ma il nostro rapporto è sempre stato improntato ad un sobrio rigore che ci ha precluso gesti troppo affettuosi. Tuttora, il pensiero di abbracciarlo mi provoca imbarazzo, ma ci sto lavorando.

Ho baciato mio padre e vorrei riuscire a dirgli finalmente che è stato un buon padre, che mi ha trasmesso dei valori e che è la persona più onesta che io conosca.

Intanto faccio le prove e lo scrivo qui, una specie di beta test

Il fatto di sentirmi una persona orribile non mi aiuta. Mi sento inadeguato perché quando non sono con lui ci vorrei essere, e quando ci sono vorrei scappare. Vorrei potermi tappare le orecchie per non sentire notizie sulla sua salute che peggiora. Non sono neppure riuscito a passare da lui il giorno del suo compleanno, ma solo la mattina dopo. E ha capito lo stesso, perché è mio padre e mi vuole bene. Quando gli ho dato il biglietto che Bibi gli ha mandato e gli ho fatto sentire la voce di sua nipote che gli cantava “Tanti Auguri” aveva gli occhi umidi, e io con lui.

Vorrei che tutto finisse.
Ecco.
Per questo mi sento una merda: sono egoista e penso solo a me stesso.


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