Oggi ho fatto qualche lavoretto nella casa di campagna dei miei, nell’entroterra.
Vedere gli attrezzi di mio padre come lui li aveva lasciati, la sua calligrafia minuta sulle etichette dei barattoli, il suo modo di riporre le cose, quelle da tenere e quelle da gettare. Mettere la legna nella sua legnaia, vedere il suo orto ormai incolto.
Per la prima volta da febbraio la forza della sua assenza/presenza mi ha colpito così forte e ha steso un velo di malinconia sul resto della giornata.
La sensazione è strana: non è nostalgia, anche se sembra brutto a dirsi — credo di essermi fatto una ragione della sua morte, sono abbastanza fatalista — ma è come se mancasse un pezzo ad un puzzle che ho sempre visto completo. Difficile a spiegarsi.
Quando ero bambino mi capitava ogni tanto di pensare a come sarebbe stato quando papà non ci fosse stato più, e a volte piangevo nel mio letto. Adesso che è successo, non è come me lo immaginavo; non è meglio, non è peggio, è solo diverso.
Sono sicuro che potessi spiegargli come mi sento ora, beh, lui lo capirebbe.
Commenti
13 risposte a “Now those memories come back to haunt me. They haunt me like a curse.”
Come ti ho già detto, in tutta sincerità, un’altra volta sei un figlio invidiabile… un abbraccio
roberto
Ti esprimo la mia più grande vicinanza, il tuo post è davvero molto significativo.
Sono dolori che prima o poi tutti proveremo; non c’è spiegazione per quello che accade, solo rassegnazione.
Quando le persone che più amiamo vanno via, non resta altro che interrogarsi sul significato e sui valori più profondi della vita.
Un caro saluto.
Bellissimo Andrea, mi sono emozionato e mi hai fatto pensare. Grazie.
🙁
io ti abbraccio.
“So say goodbye it’s Independence Day
Papa now I know the things you wanted that you could not say”.
ciao Andrea.
È sempre diverso da come ce l’aspettavamo.
che belle parole, mi hanno siceramente colpito
Stesse tue sensazioni. Soprattutto quando vado, ancora oggi, a cercare fra i suoi attrezzi.
Un abbraccio.
ogni tanto faccio un salto a vedere cosa scrivi…in generale per me sei un grande, poi leggo questo post, so cosa si prova, mi hai commosso davvero tanto!!
take care
aDY
Da un feed sul downgrade per iphone a questo post che mi ha attratto per la frase di Bruce…è strana la vita…ho perso mia mamma 3 mesi fa e le tue parole esprimono anche i miei sentimenti in pieno…molto tristemente, ti sono vicina anche se non ti conosco 😉 un abrraccio
L
Ciao Andrea.
Nel mio girovagare fra le pagine del web sono involontariamente finito proprio dove il mio animo avrebbe voluto essere.Oggi e’ un mese preciso da quando mia mamma ci ha lasciati,di conseguenza la tua esternazione cosi’personale ed intima mi ha fatto capire che tutti noi, volenti o nolenti, abbiamo radice nei ricordi e che nessuno ci puo’impedire di realizzare in quel preciso istante un determinato pensiero. anche se triste e malinconico di certo posso affermare: mamma mi manchi.
Con Stima Alberto.
Trentenne ho perso entrambi i genitori, in circostanze diverse a circa due anni l’uno dall’altro.
Ho sviluppato una certa sensibilità verso la perdita dei genitori.
La cosa che mi rattrista è vedere che tutto continua, tutto riparte, tutto se ne “frega”.
Ultimamente un mio collega ha perso la madre, noi gli abbiamo inviato un telegramma, dopo qualche giorno è ritornato e noi gli abbiamo manifestato la nostra vicinanza con frasi di rito, ma tutto è tornato normale, il caffè, le mail, il caffè, le mail ecc…
Ora che sono genitore anch’io mi domando: dopo aver vissuto una vita al servizio della famiglia, dopo aver fatto il possibile per tutti, a che cosa aspiro, a qualche lacrima ed a una fredda lapide?
Non ho ancora una idea definitiva sul perchè della vita ma di certo non voglio rassegnarmi ad un futuro di oblio. Credo che quello che facciamo ogni giorno, quello che scegliamo modifica in qualche modo la vita nostra e di chi ci sta intorno, alcuni riescono ad incidere in maniera significativa sulla vita di molte persone, ma non credo che questa sia la massima aspirazione, magari vorrei che il mio stile di vita, i miei pensieri, il mio modo di fare sia patrimonio “genetico” di mia figlia e che abbia ben chiari i valori della vita.
Questi ragionamenti non hanno l’ardire di essere definitivi, ma la concezione della vita e della morte si va evolvendo a causa degli eventi che mi fanno riflettere.
Complimenti per i Blog.
Affettuosi saluti
Ti leggo sempre,questo post è bellissimo.