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Prova Microsoft Surface RT: sistema operativo e considerazioni

Nel post precedente ho illustrato l’hardware e le impressioni di utilizzo del tablet Microsoft Surface RT. Qui la prova continua parlando del sistema operativo e facendo alcune considerazioni più generali.

SurfaceRTIn questo momento Microsoft copre tutti i settori del personal computing: Windows 8 su desktop e notebook, Windows Phone su smartphone, Windows RT e Windows 8 su tablet. Mentre nel primo caso è destinata a “vivere di rendita” ancora per un pezzo, a prescindere dalla qualità del sistema operativo, la scommessa su telefoni e tablet è relativamente recente.

Nell’ultimo periodo l’integrazione tra i dispositivi Microsoft è spinta come mai prima: sistema operativo simile, interfacce coerenti e unificazione delle impostazioni dell’account utente. L’interfaccia di Microsoft Surface RT è praticamente identica a quella di Windows 8 che usiamo ogni giorno sui nostri computer: tile (i “tastoni”), il desktop che non è più il focus dell’esperienza utente, forte spinta verso le “gesture” sia con il mouse che via touch.

Se usate un computer con Windows 8, sapete già al 99% cosa aspettarvi dai tablet Microsoft:  i sistemi offrono un’esperienza praticamente identica, tranne pochissime cose dovute alle ovvie differenze strutturali. Questa situazione ha dei pro e dei contro.

Il primo e indubbio beneficio è l’appiattimento della curva di apprendimento: se ci si orienta in Windows 8 su computer, non c’è nulla di nuovo da imparare. Le cose sono negli stessi posti, le applicazioni di sistema sono identiche, le cose si fanno allo stesso modo. Se usate un account Microsoft per accedere al computer, tutte le impostazioni e i collegamenti con i vari servizi online sono attivi e  sincronizzati da subito.

L’integrazione è un altro plus: Surface RT viene fornito con Office Home and Student 2013 RT già installato, e i documenti non devono essere convertiti. L’accesso ai propri file è facile e “normale”: su Skydrive, su Dropbox, sfogliando semplicemente la rete locale, leggendoli dalla porta USB.

Account MicrosoftLa sincronizzazione delle impostazioni: tramite l’account Microsoft si possono uniformare preferenze e impostazioni di sistema e applicazioni su dispositivi diversi. “Se connetti il tuo account Microsoft ai tuoi account di altri servizi quali Hotmail, Messenger, Facebook, Twitter, LinkedIn, tutte le tue informazioni si troveranno in un’unica posizione accessibili dalle app Mail, Messaggi e Calendario. Puoi anche accedere rapidamente alle foto e ai file disponibili su SkyDrive, Facebook, Flickr o altri siti. Puoi anche usare questo stesso account per accedere a Xbox, Office, Bing e così via.”. Tutto questo garantisce una continuità nell’esperienza d’uso che risulta molto comoda.

Ci sono anche degli aspetti positivi peculiari di Surface RT: il display è buono, l’interfaccia è reattiva e il sistema dà sempre una sensazione di velocità e leggerezza. C’è anche un altro vantaggio: una volta collegata la tastiera, aperto il sostegno posteriore e posizionato il tablet su una scrivania dopo pochi istanti ci si dimentica che non si sta usando un “vero” computer. Le modalità, l’interfaccia e il tipo di user experience sono talmente simili che la differenza è quasi impercettibile. E, come dicevo prima, anche il form factor 16/9 guida verso l’utilizzo in orizzontale.

Questa propensione a funzionare “come un notebook” è un pregio ma può essere anche un limite. Intanto Windows Surface RT non sembra conscio di essere un tablet: in tutti i messaggi di sistema si riferisce a sé stesso come “PC” e non ho trovato una singola voce dell’interfaccia che qualifichi l’oggetto che si sta usando come qualcosa di diverso da un computer tradizionale. Addirittura si viene avvertiti degli aggiornamenti di sistema tramite windows Update. Questo approccio  potrebbe alla lunga presentare un limite: benché il supporto e l’interfaccia di Windows 8 offrano diversi strumenti per la mobilità, il sistema sembra voler “coprire” troppo lo spettro dei diversi tipi di utilizzo, rimanendo comunque troppo sbilanciato verso il PC.

Continuando il paragone con iPad, qui la differenza di filosofia è lampante. iPad, spinto da iOS che ormai sta cominciando a soffrire la sua età, è molto più spostato verso l’estremità smartphone. L’effetto “grosso iPhone” è presente e grava come un macigno sulle modalità di utilizzo: interfaccia identica, stessa scarsa interazione fra le applicazioni, difficoltà per inserire ed estrarre i dati, multitasking “strano”, nessun desktop.

Surcace RT dall’altra parte è “un piccolo notebook”, con la conseguenza di non essere ottimizzato al 100% per l’uso tablet. Mentre su iPad lamento l’assenza di un desktop, qui ne accuso troppo la presenza. C’è qualcosa che ancora mi sfugge, ma quando sono in piedi con questo oggetto in mano e cerco di usarlo, la sensazione è sempre quella di usare un notebook con una mano sola.

Neppure i tablet  Android hanno un desktop, ma il meccanismo di condivisione dei dati tra una app e l’altra è circa un gazzilione di volte meglio di quello di Apple, sebbene anche questi prodotti rischino spesso l’effetto “telefonone”.

Una cosa che manca, secondo me, è un tutorial conciso e completo che spieghi come funziona la logica delle applicazioni in background e che illustri in maniera esaustiva le gesture disponibili. L’unità che ho provato era già inizializzata e se questo tutorial c’è, io non sono stato in grado di trovarlo. E’ interesse del produttore che i propri dispositivi vengano usati al meglio delle loro possibilità, e un flyer, che definire semplicistico è già tanto, non è sicuramente sufficiente.

Una cosa che mi è piaciuta poco è la riproduzione dei video. Intanto, nel 2013, è impensabile produrre un tablet che non sia in grado di riprodurre TUTTI i formati più comuni tramite le applicazioni native (e sì, Apple, dico anche a te!). Le persone si procurano il materiale video da diverse fonti, a prescindere dalle implicazioni di copyright, ed è insensato che esistano applicazioni Open Source o gratuite che supportano tutti i formati con annessi e connessi (metadati, sottotitoli esterni, ecc ecc) mentre le applicazioni native non sono in grado di farlo. Con Windows Surface RT ho dovuto cercare una app che supportasse i sottotitoli esterni e i codec Xvid. Capisco bene che Microsoft e Apple vorrebbero venderci i contenuti dei loro store, ma il mondo reale funziona a prescindere dai loro desideri.

DumboIn ogni caso, non sono rimasto entusiasmato dalla qualità del video, il che è molto strano perché le foto si vedono benissimo. A sensazione mi sembra più un problema del software che dello schermo, ma non ho avuto modo di indagare di più a causa dell’elefante nella stanza di cui sto per parlarvi. Il nostro elefante ha anche un nome: si chiama Tegra.

Tegra è un processore prodotto da NVIDIA, o più precisamente è un SoC, un System on a Chip, un componente ad alta integrazione e basso consumo destinato a essere utilizzato in tablet e smartphone. Microsoft ha preso i sorgenti di Windows 8, li ha ricompilati per Tegra e lo ha installato su Surface RT. Anche le normali applicazioni che usiamo tutti i giorni sui nostri computer sono compilate, ma per x86 o x64, cioè per processori Intel o AMD. Anche se Surface RT è assolutamente identico a Windows 8, non è in grado di far funzionare queste applicazioni. Cosa vuol dire? Vuol dire che non si può installare VLC, o 7Zip, o Chrome, Firefox, o Photoshop, o qualunque altro programma siate abituati ad usare. L’unica possibilità di aggiungere applicazioni è pescare dall’apposito Store. A mia memoria, si tratta di un evento epocale: Microsoft ha sempre cercato di mantenere la retrocompatibilità anche a costo di peggiorare le cose, a volte. Diversi programmi scritti trenta anni fa per l’ambiente DOS sono ancora in grado di “girare” sui sistemi operativi più recenti. Qui Microsoft fa una grossa scommessa scegliendo di cambiare architettura della CPU.

Non si tratta di un salto senza rete: Microsoft Surface esiste anche in versione Pro ed è equipaggiato da un processore Intel Core i5. La stessa Microsoft, peraltro, consiglia chiaramente Surface Pro nel caso vi sia necessità di utilizzare applicazioni “legacy”, cioè tutte le comuni applicazioni che funzionano sui desktop tradizionali.

Il problema che affligge Surface RT è la qualità e la scarsità di applicazioni: sullo Store i programmi sono pochi, diversi sono a pagamento e a tariffe più alte della media di Apple e Android. Si tratta di un grosso limite, purtroppo; mancano perfino i client ufficiali dei social network più diffusi. Il successo di questi prodotti si basa in larga parte sull’esistenza di applicazioni che li rendano appetibili, produttivi, efficienti, “cool”, versatili o qualunque altra cosa un utente cerchi  nel momento in cui ne decide l’acquisto. I termini per accedere alla pubblicazione di applicazioni non sembrano fatti per incoraggiare gli sviluppatori individuali e indipendenti: i due profili disponibili costano rispettivamente 49 e 99 dollari, la versione più economica non può usare alcune librerie fondamentali e non ha accesso a tutte le funzioni dello Store, mentre la versione più costosa è comunque riservata alle aziende e ai professionisti. Probabilmente nella fase di lancio della piattaforma sarebbe stato meglio incentivare gli sviluppatori offrendo un accesso gratuito alla pubblicazione di applicazioni, per poi rivedere il modello dopo qualche tempo.

Questo problema è, evidentemente, inesistente per Surface Pro che può utilizzare l’enorme parco di applicazioni legacy di Windows.

Cosa ne pensano le persone

Ho deciso di fare un indagine senza la minima pretesa statistica, e ho mostrato Microsoft Surface RT a un po’ di persone con differenti competenze informatiche. A tutti sono piaciuti l’aspetto fisico e la cover/tastiera. In particolare i meno smaliziati mi sono sembrati rassicurati dalla modalità di utilizzo “come un portatile”. Una cosa che mi ha colpito è stata l’interesse per la porta USB: tutti gli utenti iPad mi sono parsi invidiosi della possibilità di accedere e spostare i propri file in modo così semplice e familiare. Alcuni sono rimasti molto colpiti dalla presenza di Office, che secondo me è un plus su cui Microsoft dovrebbe insistere di più.

Con l’aumento della diffusione dei dispositivi iOS anche tra l’utenza meno “tecnica”, trovo sempre più persone frustrate dalla difficoltà di gestione dei propri documenti e dalla complessità delle operazioni di sincronia. Alzi la mano chi non ha un amico che si è spianato accidentalmente tutta la rubrica dell’iPhone. Luca Vanzella ,qualche giorno fa, scriveva questa perla di saggezza:

vanz1

Ultimamente mi sto facendo sempre più domande circa la politica di Apple di blindare i propri dispositivi avendo la presunzione di sapere meglio dei propri utenti quale sia la cosa giusta. Poteva avere un senso all’epoca del lancio di iPhone e di iOS, oggi ne ha molto meno. In questo senso Microsoft, e Surface RT, seguono la strada più tradizionale e meno restrittiva per l’utente, cercando la massima integrazione e apertura possibile.

Conclusioni

Alla fine Microsoft Surface RT mi è piaciuto. Al momento soffre della poca varietà di scelta delle applicazioni, ma potrebbe essere una situazione destinata a sbloccarsi in futuro. Per i più esigenti esiste la versione Pro, che elimina alla radice il problema. Il costo non è proprio contenuto, specie se confrontato con la vastissima gamma di tablet Android, ma è in parte giustificato dalla qualità costruttiva e dei materiali. Ma per l’utenza che naviga su internet, manda mail, e lavora con Office, Microsoft Surface RT è un prodotto con pochi rivali.


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Commenti

8 risposte a “Prova Microsoft Surface RT: sistema operativo e considerazioni”

  1. […] La prova continua in un prossimo post, dove si parlerà di Windows RT, di utenti “comuni” e dei massimi sistemi. […]

  2. Avatar Pinellus

    “Con l’aumento della diffusione dei dispositivi iOS anche tra l’utenza meno “tecnica”, trovo sempre più persone frustrate dalla difficoltà di gestione dei propri documenti e dalla complessità delle operazioni di sincronia.”

    Beggi Santo Subito.

  3. Avatar Giorgio
    Giorgio

    Ciao Andrea, recensione bilanciata, largamente condivisa.

    Solo una considerazione, valida per altro per tutte le piattaforme e non solo Windows RT.

    Le app “a pagamento”, indicate con forte connotazione negativa. Mi chiedo perché entriamo in edicola e senza battere ciglio paghiamo 6,20€ per un noto mensile di auto che 20 giorni dopo é già su uno scaffale a prender polvere (se non già in spazzatura) mentre invece 2,99€ per una app, installabile su 5 dispositivi nel caso del Windows Store, sono un costo inaccettabile.

    Non riesco a darmi una spiegazione (con buona pace degli sviluppatori che con quella app vorrebbero guadagnarsi la pagnotta).

    Ciao,

    Giorgio

  4. Avatar Andrea

    Ciao Giorgio, hai ragione. Forse il mio tono non è azzeccato, ma quello che intendevo dire è che la scelta di app è limitata e la qualità di quelle a pagamento sembra mediamente inferiore a quella delle gratuite su Play Store e iTunes. Che poi non sono gratuite perché si finanziano con la pubblicità. Per quanto mi riguarda, ho smesso di comprare riviste anni fa, e tendo a comprare le app che ritengo valide. C’è da dire che la soglia psicologica dei 99 cent fa miracoli contro una app a 3,50 euro, sebbene la più cara non è che mandi sul lastrico nessuno.

  5. Avatar Net Flier
    Net Flier

    un’altra domanda che potrà sembrare stupida, ma l’rdp dello store, funziona bene?

  6. Avatar Fabio
    Fabio

    Ciao a tutti…volevo sapere quali app potrei utilizzare per guardare i film e ascoltare musica? Visto che ad esempio Vlc nn è supportato…

  7. Avatar Abdelhalim Bel adel

    Ciao Andrea. Davvero un ottimo articolo…ti faccio i complimenti!

  8. […] Già che ci sono vi segnalo altri due articoli dedicati a Surface, li ha scritti Andrea: qui il primo, qui il secondo. […]