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"I'm brave but I'm chicken shit"

Each man kills the thing he loves

Non ci credo.

Non ci credo quando mi dici che non sai quanta strada hai corso, quanti chilometri, quanti metri, quanti centimetri hai percorso prima di poter dire: “Ok, adesso basta, ho finito.”

Non ci credo perché se davvero non lo sai io e te non facciamo la stessa cosa, non giochiamo nello stesso campionato, non siamo neppure nello stesso sistema solare, amico.

Non ci credo, perché se davvero non lo sai vuol dire che non hai lavorato duro, non hai sofferto, non hai imprecato quando non avevi ancora finito e la meta ti sembrava ancora lontana. E se è così, vuol dire che per te è tanto semplice, tanto naturale, tanto irrilevante, da convincermi che ok, sei bravo, ma sei bravo quanto uno biondo a nascere biondo, o quanto uno alto 1,95 è stato bravo a crescere.

Voglio pensare che tu lo faccia per snobismo, per undestatement, per discrezione, o per umiltà.

Quando hai davanti la strada che ti separa dalla fine, dall’arrivo, dall’obettivo che ti sei dato, che ti separa dall’essere una versione migliore di te, lo sai che dovrai conquistare ogni chilometro.

Lo dovrai lusingare, lo dovrai corteggiare, gli dovrai far credere che è il migliore, il più soddisfacente, il più veloce. Che è il più bello e che lo ami con tutto te stesso salvo poi liberartene appena lo avrai terminato, sfruttato, prima anelato poi gettato via una volta che avrai preso da lui tutto quello che potevi, come l’imballo di Amazon che aspettavi come un figlio e che adesso è nella spazzatura dopo che è stato aperto(*).

Prima lo hai amato e adesso lo devi uccidere per fare posto al successivo, per aggiungere un altro chilometro alla tua dote di strada, al tuo bottino di soddisfazione.

Se davvero lavori per il tuo obiettivo, se davvero ogni giorno è una lotta con te stesso per non mollare, per andare avanti e per non fermarti davanti a nulla, allora quei chilometri, quei metri e quei centimetri te li ricordi tutti, li conosci per nome, sai tutto di loro: come sono nati, come hanno vissuto e come sono morti.

Quindi, non mi dire che non sai quanta strada hai fatto per diventare bravo come sei. Non ci credo. E non ti preoccupare, sei bravo lo stesso.

(*) Salvo il caso in cui la tua spedizione sia stata affidata a SDA: in quel caso non lo vedrai mai perché SDA non troverà il tuo indirizzo neppure se tu abiti al Colosseo.


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Commenti

Una risposta a “Each man kills the thing he loves”

  1. Avatar Fabs
    Fabs

    Ehiehiehi, si fa presto a dire Colosseo! Sono 120 portoni senza numero civico né nero né rosso, zona pedonale, non si può lasciare il furgone in doppia fila che t’o rimuovono e ‘a rigazzina ha vomitato ne’e scarpe anche s’hai messo ‘a sveja a’e sett’e mmezza