Ho appena scoperto che una persona che appare in uno dei più importanti telegiornali nazionali è un testimonial di product placement.
In pratica viene pagato/a per indossare oggetti a scopo pubblicitario, e non mi pare che la cosa venga dichiarata, ma magari mi sbaglio. Farò caso ai titoli di coda.
Solo a me sembra che la cosa faccia a pugni con la deontologia professionale?
E poi io mi devo anche sentire in colpa perchè Cisco mi invita ad un aperitivo.
Product placement
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18 risposte a “Product placement”
deontologia professionale dei giornalisti?
ma andiamo… 😀
Qualche nome? 😛
C’è la sospensione dall’ordine in questi casi. I giornalisti NON possono fare pubblicità (a meno che sulla pubblicità stessa non vi sia scritto chiaramente che il ricavato va in beneficienza)
ingenui geeks
=:-)
Persino Rutellone bello lo fa, il resto che vuoi che sia?
In teoria una scuola o un magistrato dovrebbe, nell’ambito della sua istituzionalita’ essere ateo politicamene…. Hai mai visto una cosa siffatta in italia dove, per esempio, nelle sfilate degli insegnanti ci sono piu’ bandiere rosse che italiane?
Non sentirti in colpa per un aperitivo, neppure nel caso di regali (basta che non siano veramente super costosi): se sai di poter rimanere obbiettivo nei tuoi giudizi accetta inviti e regali.
Appena ti accorgi che con quel invito/regalo ti senti obbligato a dare qualcosa in cambio allora rifiutalo: è fattibile o sono io che, non essendo appetibile e non ricevendo quindi regali, non riesco ad immedesimarmi bene nella situazione?
Adesso vogliamo il nome del giornalista da mettere alla blogo-gogna. Perché non indici una caccia al tesoro dandoci qualche spunto. Potresti dirci qual’è la rete per cui lavora oppure qual’è la marca che pubblicizza. 😀
La rete è per caso Italia 1?
Lo fanno… lo fanno… la comunicazione inconscia è più efficace della comunicazione esplicita.
Mai i sensi di colpa… MAI! Il senso di colpa è la migliore carotina dopo la paura e la fame! E poi senso di colpa di che?
L’importante è che non ti sia nascosta, da altri, l’informazione… mica quello che fai tu (quelli sono sempre e solo un bel pacchetto infiocchettato di cazzetti tuoi).
Ho assistito ad una discussione a cui prendevano parte diversi giornalisti e parlando del loro lavoro menzionavano deontologia professionale e morale … no comment
PS Però tu quanto sei fuori a sentirti in colpa ?
…segnalalo all’Ordine dei giornalisti di competenza. E’ un tuo diritto di cittadino, sapere se il giornalista ha commistioni pubblicitarie non dichiarate. In genere sono severi su queste cose, Timperi per esempio è stato radiato.
beh quel mouse sulla scrivania del TG1 che appare e scompare non mi sembra casuale ad esempio ; o il portatile nei telegiornali della 7 … poi le giornaliste che indossano vestiti o collane o orecchini a dir poco “improbabili” …
Ehm ehm…
Vogliamo parlare delle stampanti Epson che apparivano e sparivano nelle inquadrature del buon metereologo del TG5??
Tant’è che quando la cosa è stata fatta notare, gli oggetti inquestione sono stati fatti magicamente sparire….
Potere dell’etere…
hai lanciato il sasso … spara il nome??
ciao andrea sono quello di cui ti ha parlato Jtheo riguardo alla mia spilla dimmi tu come e quando possiamo organizzarci … [email protected]!
ciao ciao
e in quale TG ? se fosse su mediaset ancora ancora andrebbe giu’ 🙂
il mondo è veramente piccolo… il Beggi lavora nel palazzotto azzurro di fronte a dove lavoro io !!!
bueno
grazie ancora amici…
se mi dicono oh mettiti un cisco catalyst a casa e sponsorizzaci io lo faccio volentieri eh 😛
ciau beggi !
ahah Andrea! E perché ti sentiresti in colpa?:) di che?
(A parte che l’aperitivo era O R E N D O. Come aperitivo in sé, intendo, l’atmosfera era carina e molto informale, a parte che quando sono entrata io, in bici e poi con le mie ciabattine, le fichissime e taccutissime hostess mi hanno squadrato come si guarda una marziana..:))
Io ho sentito questa cosa di Giorgino almeno un anno fa… e francamente non ho capito secondo quale logica la Parodi per una pubblicita’ (non ricordo di cosa) s’e’ fatta qualche anno di purgatorio a Verissimo, mentre invece il mio corregionale sfoggia le sue cravatte griffate in diretta nazionale dallo studio del tg1…???
Suggerisco la lettura di “Mindfucking” di Stefano Re