“O mi porti una soluzione o sei parte del problema”.
Negli ultimi tempi ho sentito un paio di volte questa frase, fortunatamente non rivolta a me; io la trovo:
- odiosa;
- priva di senso;
- controproducente;
- indice di ristrettezza di vedute;
- varie ed eventuali.
Commenti
40 risposte a “Frasi odiose”
A me sembra triste. Molto triste. Sembra quasi la frase di un film americano…
Se non sei parte della soluzione, sei parte del problema! Andava bene negli anni 80 in bocca a Scwarzy o Stallone per quanto io ho ripreso ad usarla in contesti assolutamente surreali. L’effetto comico è assoluto, purtroppo il più delle volte solo per me 😀
ci sono persone che non sanno cosa sia la stima, quella sincera. non l’hanno mai provata per nessuno ma soprattutto nessuno l’ha mai provata (né mai la proverà) per loro.
da qui le cazzate alla gordon gekko de’ noantri.
Ce l’aveva il mio prof di tesi appesa fuori dalla porta dello studio…Forse è odiosa per chi già vede nei problemi l’opportunità di imparare qualcosa scambiando idee, cosa non scontata 🙂
E’ che gli pare d’esser fighi, e invece — come detto sopra — fanno la figura degli eroi tutto-muscoli alla SchwarzY degli anni Ottanta.
Porta pazienza, Andre’.
Secondo me alcune persone vedono troppi film!
Si potrebbe rispondere a tono dicendo frasi del tipo “La soluzione sono io!” oppure “Il problema è il male e io sono la cura!”, vi immaginate che bella scena sarebbe in posto di lavoro.
.. risponderei con un “al più sono spettatore del problema” e aggiungerei, “ho una rata in scadenza giusto ora, o mi porti una soluzione o fai parte del problema”. (Sarebbe carino sentirla da uno che ha appena scoperto di essere cornificato dalla moglie … come suonerebbe? )
Ahahah bellissima,sinceramente appena l’ho letta mi ha fatto troppo ridere,magari se usata nel contesto giusto può avere un significato anche se in effetti è cattivella… cmq bellissima,l’aggiungo subito tra le frasi del mio blog..ahah
ps:cmq si fà molto anni 80… quando ho letto di schwarzy mi è troppo venuto in mente atto di forza.. o uno dei suoi mille film…
Si tratta di vedere la restante parte (del problema) se compete a chi recita quella frase.
ci credo che non ti piace. non piace nemmeno a me, messa così. in realtà è una brutta e irrispettosa reinterpretazione di un (bellissimo, secondo me) concetto preso in prestito dalle religioni orientali. il fatto è che le religioni orientali danno per scontata un’organicità e una gratuità del tutto che l’occidente, evidentemente, non è proprio capace di concepire, se non trovandone una chiave egoistica e strumentale. dunque facendola diventare una massimuccia detestabile
Antipatica e’ antipatica ma non e’ male, dipende poi dal contesto.
Pero’ io detesto di piu’ quelli che pur di non fare le cose inventano mille problemi, scuse ridicole o passano il lavoro ad altri.
Altroche’,li ci vorrebbe il sergente di Full metal jacket
la stra-odio anche io….condivido.
Non è una delle leggi di murphy?
ciao
z
mettiamola così. c’è chi vede in un problema una sfida e chi pensa solo che sia l’ennesima rottura di scatole. ecco, io ho notato, empiricamente, che se cerco di pensare ad un problema come una sfida, la prendo molto meno sul personale e mi diverto.
e poi concordo con Sergio, aggiungendo che noi italiani, un sottoinsieme del mondo occidentale, abbiamo ancora più difficoltà a risolvere i problemi, tanto da arrivare -per alcuni- alla rassegnazione. detto questo, è facile immaginare il fastidio alla frase “allora sei parte del problema”, specie se hai la percezione che per molti problemi quotidiani non ci puoi fare nulla… 🙂
qui ci vorrebbe chuck norris, credo
Fortunatamente non mi è ancora capitato di sentirla che tristezza
è odiosa ma anche una “triste” verità… o no ?
tristezza.
solo persone sole insoddisfatte posso pronunciarla.
Io sul mio camice che usavo nei laboratori di chimica dei primi anni di università mi ero scritto sul taschino: if you’re not part of the solution, you’re part of the precipitate. (l’avevo copiato da una maglietta per super-nerd vista su internet) Così è molto divertente.
Nicola, il tuo commento è uno spasso, mi sento ringiovanito di 7 anni 😀
Andrea, se non fosse per Nicola avrei solo scritto che concordo pienamente con te e che non capisco cosa possa esserci di vero o positivo in una frase del genere, e nemmeno l’interpretazione in chiave orientale mi convince, anzi credo proprio che non c’entri nulla.
segno di grande tristezza
bè… il mio bossa la tiene appesa nel suo ufficio… ed il mio reparto IT, a causa dei pochi investimenti che mi passano, è sempre un problema… devo ogni volta fare i salti mortali per esporre la questione in modo tale che non sembri un problema… anche perchè, ed è uso di quello stro***, appena entri nel suo ufficio lui alza il dito indicando il cartello, lo fà da anni… è un represso 😉
Aggiungerei che è di un cinismo estremo!
Sottolinea (la frase) un atteggiamento”Yuppistico” e pseudoberlusconiano che, ormai, tutti i centri di potere assumono, in qualsiasi situazione e a qualsiasi livello.
Fino a quale limite io, nell’ambito della mia qualifica professionale, devo essere portatore di rassicuranti soluzioni?
Dov’è finito lo spirito di lavoro in “team” tanto valutato nella maggior parte delle ricerche di personale?
Una visione moderna dell’Impresa dovrebbe vedere il capitale umano che la compone come un insieme organico proteso, in solido, alla risoluzione dei problemi; al fine del buon raggiungimento dell’obiettivo comune.
Tutti, quindi, dal “capo” all’ultimo (in scala gerarchica) dei dipendenti,dovrebbero proporre soluzioni, ognuno nell’ambito della propria posizione professionale.
Piazzarsi graniticamente e stoltamente nella propria posizione di potere aspettandosi che la soluzione delle occorrenze venga sempre o solo dagli altri perchè pagati, giustifica solamente un odioso e schifosamente cinico principio ingeneratosi ormai da anni nel mondo del lavoro: “per quante soluzioni brillanti tu possa aver portate fino ad oggi, se domani non ne porterai diventerai automaticamente un problema e, in quanto tale, eliminabile a favore di un altro elemento subentrante”.
Naturalmente con una posizione contrattuale più conveniente per l’azienda!!!
In conclusione e scusate lo sfogo prolisso, se proprio dobbiamo ridurre il rapporto di lavoro a delle stupide e fredde frasi da leggere su un muro, non sarebbe meglio una, già famosa, quale: “I problemi sono fatti per essere risolti” molto più stimolante ed incoraggiante?
Va vista nel contesto della discussione. E’ ovviamente parte di un confronto e si applica quando, a torto o a ragione, si deve far prevalere la direttiva aziendale. Nelle aziende la democrazia non esiste. Puo’ esistere la partecipazione ed il coinvolgimento negli obiettivi da perseguire, ma quando la necessità impone ed i risultati languono allora, magari con modalità più eleganti, va comunicata.
Scusa Luca, non per entrare in polemica con te.
Qui non si parla del fatto che l’azienda sia culla, o meno,di principi democratici.
La frase in questione individua nient’altro che il livello di qualità dei rapporti professionali all’interno del luogo di lavoro.
Una frase che recita “o sei così o sei in quest’altro modo” indica l’intenzione ferma di NON voler fare parte di un confronto.
Il “contesto della discussione” è fatto da scambi di vedute di entrambe le parti, espresse sempre (così dovrebbe essere),con il massimo rispetto.
Per esperienza personale, gli obiettivi aziendali si perseguono sempre, e qui sono d’accordo con te, con modalità più eleganti.
Una frase assolutamente stupida e inutile. Molto opportunista e menefreghista aggiungerei. Non tutto quanto rientra nelle categorie “problemi” e “soluzioni” grazie al cielo…
è una delle più belle
LA PERSONA KE LO HA DETTO DOVEVA O ESSERE DEPRESSA O INCAZZATA NERA CM ME!!!E SE è X L’ ULTIMO MOTIVO KE HO DETTO HA FATTO PROPRIO BN!!!!!!!!!
Relativamente alla frase, credo non sia male se utilizzata in un giusto contesto e quado la stessa è opportuna. In una realtà aziendale media, spesso ti trovi a lavorare con persone che non fanno altro che porti problemi e si limitano spesso a dire:”Non credo che cosi vada bene; Così non può funzionare; per me è un idiozia; Per me è un fallimento; Cosi non si risolve… ecc. ecc.”
Allora ti viene di rispondere: ” O vieni con una soluzione o sei parte del problema”… Perchè la frase sarà anche brutta e triste come voi sostenete ma a mio parere chi sela sente rivolgere conntro, prima o poi si renderà conto che sta a fare solo il giudice sterile senza fornire soluzioni proprie!
PS
Non sono ne depresso, ne rincoglionito ne tantomeno frustrato e neanche ho la frase attaccata alla mia porta!
Una persona che sa risolvere i suoi problemi molto probabilmente è brava a risolvere anche quelli delle persone che gli sono accanto, o perlomeno ad aiutarli a risolverli.
Una persona che non sa risolvere i propri problemi diventa egli stesso un problema per gli altri.
Il primo individuo entra con la soluzione mentre il secondo è parte del problema!
Credo invece che questa citazione rispecchi molto quella che è la realtà quotidiana, per tutto e per tutti indistintamente. Considerando che noi siamo il frutto delle nostre azioni ma anche delle persone che abbiamo incontrato e delle situazioni che abbiamo vissuto, questo mette in relazione il tutto con ogni altra cosa. E considerando altresì che non siamo in grado di vedere oltre “l’angolo”, se mi si passa questa metafora, come potremmo essere responsabili di un qualunque pincopalla che viene ad urtare contro quelli che sono i nostri interessi, nel bene o nel male? Ergo nella vita ci si ritrova a collaborare o a dover lottare contro, ovvero avere dalla propria parte una parte di soluzione o un ulteriore fetta di problema da risolvere a monte di un problema più generale.
Think about…
Al contrario, posso dire nella mia esperienza quotidiana ci sono:
-persone che si dimostrano collaborative e quindi aiutano a trovare una soluzione ad un problema, sono cioè positive e costruttive;
-persone che se ne fregano ed anzi tendono a risaltare ed amplificare un problema (specie se non direttamente imputabili e responsabili), a volte anche a crearne o comunque costantemente portatrici di critiche sempre non costruttive: sono cioè “socialmente distruttive” e costantemente poco collaborative. Pur facendo sforzi immensi per coinvolgerle e recuperarle, ma con scarsi risultati ed anzi fai la figura dello scemo ad andarci dietro.
Da questo punto di vista, la frase fatta non è poi così banale ed insulsa come alcuni pensano….
Questa frase spesso viene citata dal mio capo. Ed io condivido in pieno. Se porti solo problemi e mai soluzioni, bhè allora fai inevitabilmente parte del problema. Chi si offende a questo “teorema” ha la coda di paglia.
La frase è logicamente una verità sussistente senza premesse. Uscirsene con scemenze come “nella vita tutto non si può distinguere fra soluzione e problema” è lo specchio di assenza di pensiero logico nella società moderna. Se uno nella vita produce più problemi di quanti ne risolve, allora fa parte dei problemi che ricadono su chi gli sta vicino.
E sia ben chiaro che io detesto le massime e questa, come ogni massima, è l’espressione di un pensiero pre-masticato e pre-digerito, che ognuno può sparare a zero a ripetizione senza aver minimamente riflettuto su quale idea viene sintetizzata con questa massima. Odioso, depresso e incazzato sono casomai aggettivi del frustrato che la ripete solo per riempirsi la bocca, la massima in se è solo una mera constatazione logica!!!
Indice di ristrettezza di vedute?? mah, invece probabilmente la odi perchè non vuoi essere responsabile del problema, ma lo sarai se non farai la tua parte per eliminarlo.
Le ultime opinioni mi confermano quello che pensavo: con questa ristrettezza di vedute si penalizza chi fa presente le situazioni scomode ed è fuori dal coro. Alla fine, se noti qualcosa, è meglio tacere e fregarsene, almeno non sei quello che “porta i problemi”. Continuiamo così, viviamo in un paese di merda.
Una delle frasi piu’ rappresentative dei nostri tempi. Geniale!
Andrea, ragiona, l’aforisma non si riferisce alle OPINIONI ma alle proposte operative, alle analisi e ai mezzi per provvedere: se si lavora insieme (non se si dibatte) ognuno nell’ambito di ciò che può essergli richiesto è tenuto a portare un contributo positivo o fattivo o comunque nella direzione di trovare mezzi per la soluzione, altrimenti, semplicemente, non lavora, non costruisce, è un problema. Che ne dici di una segretaria che ti dice : “si è rotto il server” e di una che ti dice “si è rotto il server, questi sono i migliori tre preventivi che ho trovato per sostituirlo”?
Dico che una segretaria non ha le competenze per cercare una soluzione alla rottura del server. Glielo si lascia fare a causa della cialtroneria imperante nel management italiano che pretende da tutti competenze impossibili e lavori fuori dal loro inquadramento, pur di risparmiare qualche euro.
questa frase è sempre attuale
anche adesso
o fai parte del problema
o fai parte della soluzione
esempio: ti interessa risolvere un problema
o ti interessa fare fare dei discorsi sul problema?
Gli ultimi 20 anni di storia politica italiana
si sono basati quasi esclusivamente sui discorsi
per questo siamo arrivati a questo punto.
Continuiamo a parlare dei problemi, continuiamo a schivarli i problemi,
poi vediamo dove arriviamo