Tutte le volte che sento parlare questi AD di aziende telco, tutti fighi, illuminati, che citano i “manifesti” alla moda, i servizi di condivisione, l’identità digitale e tutte quelle robe lì, subito mi dico “Ah, però”.
Poi ci ripenso, e mi chiedo di che cosa stiamo parlando. Mi chiedo se hanno mai provato a telefonare in incognito al loro call center, se si rendono conto di come gestiscono il rapporto con i loro clienti, se hanno mai provato a far riconoscere un errore di addebito. E mi vengono in mente alcune considerazioni che, vista la mia pigrizia, elencherò in forma di elenco puntato.
- “Best effort” è una locuzione che ha un significato tecnico ben preciso (Wikipediatelo), ma l’ho sentito usare con il significato di “il servizio non è garantito, facciamo quello che possiamo e non siamo responsabili se e quando le prestazioni sono sotto la media”. Il che mi potrebbe anche stare bene se, come fatto notare da molti, anche io pagassi il servizio in modo best effort: “questo mese non ce la faccio a pagarti tutta la bolletta, accontentati dell’80%. D’altronde è best effort, no?” e questo porta al caso seguente:
- “L’utenza cresce, le infrastrutture costano, dobbiamo per forza filtrare il traffico per il bene della community”. Se le infrastrutture non ce la fanno, smetti di accettare nuovi clienti, offri un buon servizio a quelli che hai, cresci, aumenta le strutture e poi accettane di nuovi. Come un ristorante: quando è pieno ti manda via, non ti fa entrare per farti mangiare in terra prendendo il tuo cibo dai piatti di chi è già seduto. Se il ristoratore è bravo, il locale è sempre pieno e guadagna abbastanza da comprare il locale attiguo e aumentare il numero dei tavoli.
- “Siamo acceleratori di produttività”. Compiti per le vacanze: lo studente contatti le aziende che hanno fatto un’attivazione, un trasloco, o hanno avuto un qualche problema tecnico che presupponga una comprensione che vada al di là della lettura di una serie di domande precompilate da parte delle scimmie urlatrici dei call center, poi riveda la locuzione “acceleratori di produttività” alla luce dei dati raccolti.
- La maggior parte delle persone (me compreso) non saprebbe indicare marca e modello degli pneumatici della sua auto, ai quali affida la sua vita tutti i giorni; cosa vuoi che gli importi di chi fornisce connettività e voce? Questa storia dell’”aggiungere valore” non sta in piedi: le telco sono commodity, o sono destinate a diventarlo entro poco. Dovrebbero limitarsi a fare bene il loro lavoro, già abbastanza impegnativo di suo, senza cercare di assumere altri ruoli spesso interpretati in modo fallimentare se non fastidioso per l’utente. Come se Bic, Parker o Montblanc pretendessero di “aggiungere valore” a quello che la gente scrive; una volta che una penna funziona, il suo compito è esaurito, non è che “Cent’anni di solitudine” è bello perché scritto con la stilo invece che con la biro, oppure la lista della spesa più efficace perché scritta a matita. Io ho solo una vaga idea di quanto mi costino acqua, gas e energia elettrica, perché devo sapere quanto spendo fino all’ultimo bit? Io non lo voglio sapere, deve essere una cosa trasparente di cui io non mi debba preoccupare; chi mi fornisce la corrente non pretende di “aggiungere valore” ai manicaretti che mia moglie produce col frullatore, né lo fa il fornitore di gas. “Salve! Siamo Mediterranea delle Acque, questo mese lei ha a disposizione 100 litri per lavarsi i piedi, 200 per lo shampoo e 500 per la doccia. Eventuali altri consumi saranno fatturati al costo di 0,6 eurocent/litro salvo altre disposizioni previste da promozioni attive sul suo contratto. L’acqua utilizzata per annaffiare l’orto non rientra nella portata prevista dal contratto in quanto da considerarsi servizio a valore aggiunto.” Ha un senso? Appunto.
- “Ma tu usi solo i miei servizi più interessanti per te e meno redditizi per me, che io devo vendere sottocosto, sussidiati da altri della mia offerta”. Intanto, se vendi sottocosto i tuoi servizi più interessanti, fatti delle domande. Poi. Mi stai dicendo che per fornirmi una connettività mobile appena decente devi sfruttare i gonzi e i ragazzini ai quali vendi suonerie e SMS a 1000 volte il loro costo, convincendoli tramite pubblicità ingannevoli interpretate da donne ridotte ad oggetti estetici, attori decotti e calciatori viziati. La situazione si commenta da sola.
- “Parli bene tu, ma poi vuoi pagare poco”. No, io non la voglio la tua elemosina scritta in corpo 6 grigio chiaro sul tuo sito su cui è un’impresa solo trovare una pagina che abbia un senso. Io voglio pagare il giusto valore secondo lo SLA che decido essere adatto per me. Scrivi in chiaro i termini di servizio, senza cavilli, senza costi nascosti, indicando i limiti e la natura del servizio, e metti un costo equo che non ti faccia fallire e ti permetta di dare un buon servizio ai clienti (vedi il caso del ristorante).
- Sulla questione della proprietà intellettuale sarebbe il caso di glissare con eleganza, ché lo sappiamo tutti qual è il driver maggiore per la banda larga in Italia.
- Sono naïf? Sì, lo sono e so di esserlo. Ma è il tuo mestiere, arrangiati. I tempi, le persone, i mercati, i bisogni cambiano. Sei tu che devi adattarti, non il mondo che deve adattarsi a te.
Le cose che ho sentito all’ultima BlogFest sono solo incidentali; le considerazioni valgono per diverse aziende, non solo per quella a cui state pensando.
Commenti
37 risposte a “Come farsi benvolere in poche semplici considerazioni”
Condivisibilissimo dalla prima all’ultima riga.
Bel pezzo. Chiaro circostanziato e scritto in bello stile. Il punto due (neutralità della rete e controllo di “quantità” delle connessioni) meriterebbe pagine e pagine di discussioni. Ma per oggi accontentati di un BRAVO.
Sottoscrivo in pieno!
Specialmente la parte che riguarda il “vuoi pagare poco”: tu, o fornitore di servizi, scrivi bene in chiaro cosa mi fai pagare le telefonate, la connessione a internet, gli sms.
Poi decido io se e quali servizi attivare.
Il paragone col ristorante calza perfettamente: se nel menù c’è qualcosa che non mi piace, non lo prendo. Se voglio mangiare antipasto e secondo, non mi puoi obbligare a prendere anche il primo “per risparmiare”.
Mitico Andrea. Come sempre preciso e condivisibile dall’inizio alla fine.
Silenzio, parla Beggi. Era ora. Bravo come sempre.
Il mercato delle commodity, qualsiasi commodity, da sempre tende ad essere poco trasparente. Credo che purtroppo le tue bellissime parole rimaranno solo bellissime parole.
Bene, bravo, bis.
Applausi.
Un manifesto, bellissimo.
bravo Andrea, condivido.
Uppo, Bravo Andre.
Devo scostarmi dai soliti -scontati- applausi e devo dire che il post mi sembra il classico “colpo ad effetto” che non coglie alcuni aspetti positivi che effettivamente ci sono stati. Vado anche io per punti
– “telefonate in incognito”: hai una statistica sotto mano che dimostri che i call center delle Telco facciano tutti pietà? O come al solito ci si riferisce a “sentito dire” o a “lo dicono tutti”? In generale devo dire che da utente l’assistenza ottenuta dalle Telco è superiore a quella ottenuta per altri servizi, non conto nemmeno più i problemi avuti con GMAIL, non sono mai riuscito ad ottenere un’assistenza decente. In ogni caso ogni azienda testa con continuità il proprio livello di servizio quindi se la tua domanda sottende una risposta negativa è solo una domanda retorica che non serve alla discussione.
– “filtraggio traffico”: semplicemente non hai capito quanto affermato da Patuano ne ti sei informato su cosa sta facendo TI al riguardo. Ci sono delle situazioni “temporanee” di congestione della linea su certe zone. Su queste zone si decide di incidere con TM nel mentre si fanno degli upgrade tecnologici. Quindi non centra niente il ristorante, ma semplicemente invece di lasciare scarsa qualità a tutti e su tutti i protocolli si è deciso (nelle sole zone ATM) di filtrare (non del tutto) alcuni protocolli non real time in favore di quelli real time. Ti consiglio di informarti anche qui e non solo sul sentito dire: http://assistenzatecnica.telecomitalia.it/at/portals/assistenzatecnica.portal?_nfpb=true&_windowLabel=InformazioniPortlet&_pageLabel=InformazioniBook&nodeId=/AT_REPOSITORY/130002
– “best effort”: è ridicolo riferirsi ad una definizione da vocabolario senza cercare di capire il fulcro del discorso che è chiaro e lampante. l’ADSL è una tecnologia BEST EFFORT, in alcuni casi limitati può essere utile definire delle priorità per non incorrere in problemi generalizzati di qualità (per brevi periodi che servono ad aggiornare le infrastrutture). C’è chi lo fa in maniera trasparente come Telecom e chi no, il mercato è libero, a te la scelta.
– “acceleratori di produttività”: far finta di non capire che ci si riferiva a quanto la banda larga aumenti le possibilità economiche del paese e riportare tutto a “scimmie urlatrici” è francamente infantile e non degno di chi scrive. Mi chiedo se almeno hai mai letto Quintarelli e se hai mai letto quanto può fare bene al PIL la diffusione della banda larga.
– “marca pneumatici”: l’esempio non è consistente (molti per altro conoscono la marca dei pneumatici). L’esempio corretto potrebbe essere: voglio andare a Milano in macchina, mi interessa sapere su che automobile viaggerò (confort, sicurezza, costi) e su quale autostrada viaggerò (traffico, costi etc)? Ovviamente si. Come vedi passando da un esempio banale ad un esempio consistente il ragionamento può diventare molto più costruttivo ed interessante.
– “trasparente il fornitore di elettricità”?!? riferirsi al mercato dell’energia e dire “non devo sapere chi me la fornisce e come” è anacronistico e direi che è un ragionamento degno dei bei tempi andati in cui il mercato lo faceva lo stato e non una libera economia. Io VOGLIO SAPERE CHI MI FORNISCE UN SERVIZIO e VOGLIO SAPERE come lo gestisce. Inoltre se il mio gestore di elettricità mi fornisse anche un prodotto di domotica che mi facesse risparmiare di certo non lo metterei da parte con argomentazioni assurde come “Dovrebbero limitarsi a fare bene il loro lavoro, già abbastanza impegnativo di suo, senza cercare di assumere altri ruoli spesso interpretati in modo fallimentare se non fastidioso per l’utente.”. Per altro non si capisce bene a cosa si faccia riferimento, nessuno vuole che le Telco diventino Facebook (anche perchè Facebook è ben lungi dall’essere un’azienda profittevole).
– ““Ma tu usi solo i miei servizi più interessanti per te e meno redditizi per me” questa frase non è mai stata pronunciata ne si poteva dedurre dal discorso di Patuano. Quindi è totalmente inutile ai fine di una discussione che guardi il merito delle questioni
– “chiarezza delle offerte”: puoi fare esempi concreti o come al solito sono frasi ad effetto che lasciano il tempo che trovano?
– “pagare best effort”: una provocazione senza senso. I servizi si pagano in base ai costi sottesi. E’ come dire “vado ad un ristorante, non mi piace quello che ho mangiato e per questo pretendo di pagare quello che mi pare”. Ci si deve informare prima del livello di servizio del ristorante, quando ci si siede il ristoratore deve trasparentemente comunicare quello che offre. Se ci si trova d’accordo si prosegue il rapporto altrimenti ci si saluta cordialmente.
Tutto ovviamente imho.
[…] Andrea Beggi ha scritto un post che in qualche modo risuona con quanto hai appena letto. Related Posts:Blog Age, proposteAppunti […]
Grazie Francesco. Le tue osservazioni meritano una risposta che in questo istante non ho il tempo di articolare. Stasera ti rispondo.
OK posso permettermi un suggerimento? Lasciamo perdere le metafore e parliamo di fatti.
– stiamo parlando di trasparenza? Facciamo esempi chiari di chi è più o meno trasparente. Ad esempio mettiamo a confronto il trattamento Privacy di Telecom e quello di Google (senza incorrere nella retorica delle intercettazione, robba vecchia, non doveva accadere, siamo d’accordo).
– parliamo di Traffic Shaping? Parliamo di percentuale di applicazione e di criteri utilizzati. Anche qui facciamo dei paragoni fra le situazioni temporanee di alcune Telco e le situazioni oscure di “content shaping” che fanno certi OTT (chi ha detto Google e Facebook?).
– parliamo di infrastrutture? Citiamo dei modelli esteri solo se corredati di dati sull’intervento statale nelle infrastrutture. Parlare del Giappone e non dire quanto lo stato ha investito nella fibra ottica è miope.
Insomma lo sforzo che ho richiesto varie volte su vari blog è quello di parlare di fatti e cose concrete, Telecom può migliorare in tantissime cose ma il critico deve andare nella direzione giusta per essere ascoltato, le “scimmie urlatrici” non aiutano per capirci.
Francesco, se vuoi ci mettiamo tutti in fila qui. Io ti posso dire che la mia esperienza con i call center delle “telco” è disastrosa. Poi cosa centra Gmail che è gratis…
Francesco, al di là di discutere gli esempi più o meno azzeccati che ognuno tende a portare, io ti faccio solo una domanda, che poi è la stessa che ho fatto via twitter a Patuano e che ha ricevuto una nonrisposta: c’è un problema momentaneo e devo applicare delle limitazioni. Ok, non lo discuto, ma perchè le priorità le deve decidere il fornitore di servizi e non l’utilizzatore? il mio contatore dell’enel mi fornisce 3kw, se io consumo di più salta. Ma non è che quando consumo di più mi spegne la lavastoviglie e la lavatrice, perchè tanto quelle le puoi fare andare anche dopo.
Andrea T Gmail era un esempio, ne faccio altri se vuoi: Ryanair, ENEL Luce&GAS, Hertz, Allianz Assicurazione. Credo che ognuno di noi nella propria vita abbia avuto qualche problema non risolto con i vari Customer Care.
Metterei sul piatto della bilancia anche gli strumenti alternativi che si danno ai clienti per ricevere assistenza: Facebook, Twitter, Sito area clienti. Qualche problema ci può sempre essere ma è l’ “attitudine” che va valutata nel suo insieme.
Roberto è corretto il tuo dubbio. Questo è esattamente parlare del merito delle questioni e lo trovo stimolante e “giusto”.
Per quanto mi riguarda su “cosa e come temporaneamente ridimensionare” andrebbe istituita una commissione indipendente che scelga in maniera uguale per tutti gli operatori cosa sia lecito o non lecito fare.
Ritengo il criterio attuale di Telecom (privilegio applicazioni realtime e penalizzo leggermente quelle non real time) condivisibile ma capisco che alcuni potrebbero non essere d’accordo, per questo un ente terzo potrebbe aiutare.
Infatti mi chiedo e ti chiedo: tu conosci che filtri applica Teletu/Vodafone o Infostrada? Io non sono riuscito a capirlo eppure lo fanno da anni.. Meglio sarebbe che ci fosse una regolamentazione indipendente.
Vogliamo fare un passaggio in più? Mi chiederei: perchè non imporre alle Telco un criterio di TM? Ad esempio per reti non strutturalmente deficitarie (come quelle del mobile) io farei una regolamentazione che permette il TM solo in casi di saturazione (attuale logica telecom), questo significa che gli operatori non utilizzano il TM per dimensionare la rete (esempio il TM andrebbe applicato ad un massimo del x% dei clienti) ma solo pro-cliente (in situazioni temporanee).
Come vedi se parliamo di contenuti la discussione evolve, se lanciamo degli strali tutto diventa rumore.
Tutto imho.
Francesco, tanti ladri non fanno una persona onesta. Il fatto che non sia solo Telecom ad applicare filtri non mi permette di accettarlo meglio. (Tieni presente che io ho Alice 20 MB) Il problema, a mio parere, è che c’è overbooking nella vendita di banda e questo non ti permette di fare come Enel ad esempio, che ti dice “hai 3Kw”. Perchè poi 3Kw li devi dare sul serio, non puoi far saltare il contatore a 1,2. (e se non riesci a fornirli per periodi limitati rimborsi). Se io sapessi quanta banda ho a disposizione, non ci sarebbe bisogno di farmela gestire da un terzo. E’ anche un falsare la concorrenza, dato che magari c’è qualcuno che ha una banda REALE disponibile per me superiore, ma dato che nessuno mi dice quanto è, non ha la possibilità di avvantaggiarsene offrendomela. L’ente terzo può solo stabilire quanto deve essere la banda minima necessaria per salvaguardarne la funzionalità. Questo valore deve essere garantito dagli operatori a tutti i propri clienti e da lì si sale. Se non lo puoi garantire, perdi il cliente.
Due commenti:
@Francesco: Google e’ gratis…
@Andrea: il tuo discorso non fa una grinza (che sia rete fissa e/o mobile) per quel che riguarda la Voce, e magari anche gli SMS. Sui Dati il discorso e’ diverso, e’ un mercato ancora in divenire (soprattutto sulla rete mobile), che vede una crescita esponenziale del carico dovuta agli smartphone, e che richiede ancora moltissimi investimenti (vedi i 4 miliardi e passa per l’asta LTE), per portare la banda larga a tutti, in qualita’ a capacita’. Comunque mi sembra che gli operatori si stiano tutti orientando su tariffe mensili fisse che includano tutto, poi sta ad ognuno scegliersi il servizio che gli sembra migliore, o il miglior compromesso tra prezzo e qualita’.
@Tuttoqua
ho già risposto sull’assistenza gmail facendo altri esempi, basta leggere. Comunque GMAIL costa e pure salato, lo paghi in termini di privacy. Un costo altissimo anche se a molti non piace ammetterlo.
[…] di Telecom, vi rimando al post di Andrea Beggi che ha detto tutto quello che penso, molto meglio di quanto potrei farlo […]
Piccolo esempio di call center: 3 mesi di delirio al call center di tiscali. Problema RISOLTO in una settimana dopo una chat di 30 minuti sul sito. E VIA MAIL (non e’ scontato) risposta punto su punto ad una mail con 10 domande spedita successivamente.
Ogni tanto i servizi sui siti ci sono e funzionano meglio dei call center (o meno peggio).
@theus, infatti nessuna Telco moderna demanda l’assurance solo al canale telefonico. Solo chi è anacronisticamente legato a certi modi di pensare (tipo telco=cattiva) non sa che ormai i modi per ottenere aiuto sono di vario tipo e difficilmente si resta appesi al telefono. però quello che prevale è il luogo comune, che spesso sostituisce la vera conoscenza.
@Roberto, mi ero perso il tuo post. I limiti minimi che citi già esistono, per Telecom ad esempio sono elencati qui: http://assistenzatecnica.telecomitalia.it/at/Informazioni_privati/delibera_7m.html#68196
Ma avete notato come l’apparire di una centrale sull’odiata lista del Traffic Management (siamo a cifre da 0.20%, e il QoS va SOLO LI. Tutti gli altri non-ULL la usano SEMPRE su TUTTA LA CLIENTELA) e’ praticamente un avvertimento sull’avvento prossimo dell’upgrade a Ethernet e quindi 20 Mb/s?
Overbooking lo fanno tutti in tutto il mondo, non facciamo ipocrisie. Un pochino di traffic management onesto si puo’ fare. Poi se cominciano a fare data caps come in Canada e UK gli possiamo rompere il culo, ma un pochetto di TM su una dozzina di centrali SOLO momentaneamente… non brontoliamo per niente.
E comunque se siete “sfigati” di essere in una di quelle centrali… usate VPN. Fine dei problemi.
@francesco conosco bene quei limiti. E allora o è zuppa o è pan bagnato. Se i limiti minimi ci sono, come mai dove non c’è backhauling in fibra ci sono più utenti che banda MINIMA a disposizione? ecco cosa intendo per overbooking di banda. Perchè chi è attestato dove non c’è BH in fibra non lo sapeva quando ha fatto il contratto? perchè non esiste un contratto dedicato a questo tipo di utenti? Quello che intendevo io con valore minimo INDISPENSABILE stabilito da un ente terzo è il valore sotto il quale realisticamente una ADSL non serve a niente. Se io oggi navigo a 600kb posso considerarmi realisticamente CONNESSO? se si, allora tu puoi suddividere la banda disponibile per 600 e stabilire il numero massimo di utenti attestabili. E a quel punto te ne freghi di come io usi quei 600 MINIMI. A quel punto allora certo che partirebbe la concorrenza tra fornitori, esattamente come succedeva una volta con il 56k. Quando alcuni fornitori avevano un accesso al modem ogni cento utenti,altri ogni 50 e altri ogni 20. All’inizio i clienti non la capivano la differenza ma poi hanno imparato a distinguere le varie offerte. oh se hanno imparato.
@aradov, io quando faccio un contratto adsl non sto comprando un biglietto della lotteria. Non può esistere il discorso “se siete sfigati”. Altrimenti i contratti li pago mescolando i soldi veri con quelli del monopoli. Se siete sfigati…
Roberto il contratto è stato aggiornato ed include queste eventualità. Non farne una questione contrattuale, non se ne esce.
Smettiamola inoltre con la ridicola ipotesi del pagamento secondo prestazioni massime. Il pagamento è secondo prestazioni minime, è sempre stato così e sempre sarà. Se vuoi tecnologie più performanti e garantite puoi averle, costano 10 volte tanto, accomodati.
Comunque se sei in una situazione che richieda il QoS… gia’ male ci stai andando, probabilmente a velocita’ vicine o anche inferiori al famoso 5% percentile di 2.1 Mb/s che Telecom menziona. Con il QoS semplicemente le risorse a disposizione vengono distribuite in modo diverso, tutto qui. Vuoi fregartene del QoS? Usa VPN o passa dal P2P a cyberlockers, seedbox e quant’altro. Problema risolto (comunque di banda totale ne avrai poca perche’ c’e’ saturazione, ma le QoS policies non ti cambieranno niente).
E come ho detto… queste centrali protagoniste del TM vengono poi aggiornate con nuovi DSLAM Ethernet a distanza di mesi, quindi passeresti da quei 2,1 Mb/s alla possibilita’ di farti una 20 Mb/s, che anche se va male un pochino piu’ veloce ci andra’.
Vogliamo paragonare questo QoS ai filtri di TeleTu/Vodafone (andate a leggere sui dettagli delle offerte Vodafone che bella “iniziativa” stanno facendo dall’ 1 Ottobre agli “sfigati” che non sono in ULL), o anche a quelli di societa’ piu’ o meno oneste come NGI?
Tutti ladrano, certamente. Ma almeno Telecom e’ un pochino piu’ trasparente nel farlo, e da meno noia. 0.20% ti sembra un dato statisticamente rilevante? Va bene che lamentarsi e’ lo sport nazionale Italiano, ma facciamolo in modo costruttivo ed onesto.
francesco, leggi bene quello che io ho scritto sino ad ora. Ho sempre parlato di prestazioni minime GARANTITE. Addirittura ho ipotizzato 600Kb ma garantito (se fosse una velocità utile, cosa che a mio parere non è, ma era un esempio). E se tu vuoi fare traffic shaping vuol dire che non sei in grado di garantirlo. Punto. Se mi dici che quei valori minimi contrattuali sono rispettati allora di cosa stiamo parlando? dove sono i problemi? Che ti frega di come li uso i tuoi minimi garantiti?
Mi piace perchè tutti portano a giustificazione “guarda gli altri che fanno peggio”. Tipico italiano. Intanto le critiche sono generali, non riferite a Telecom in particolare. Anche se Telecom è coinvolta e le parole del suo Amministratore Delegato non affermano il contrario. La discussione non è “fare o meno QoS” ma decidere chi deve stabilire quale è il traffico Quality e quale no. Perchè lo deve fare l’operatore? Altra affermazione di tutti “vuoi le cose buone? paga”. Io ho una 20Mb telecom, ma ai 400Kb in upload minimi del contratto non ci sono mai arrivato. Eppure pago quello che Telecom mi chiede. Lo ha stabilito lei il prezzo, non io. Ha stabilito il prezzo, i valori minimi e anche cosa è di qualità e cosa no. E voi mi dite che nessuno di questi è corretto? è un problema mio?
Roberto non si tratta di “velocità minime garantite” ma di un dato statistico dichiarato,misurato e controllato dall’AGCOM che dice che il 95% delle linee supera quei limiti minimi.
Non è garantito (non può esserlo in un servizio best effort) ma è misurato. Lo sai prima di attivare un’offerta che potresti finire in un 5% temporaneamente poco performante (o definitivamente se sei troppo lontano dalla centrale).
Quindi per un collegamento 7 Mega sappiamo che il 95% dei clienti va meglio di 2,1 Mega. Come vedi da questi dati è difficile seguire la polemica che recita la solita storia del modem 56k.
Perchè esistono dei limiti (ancorchè non garantiti)? Semplice, se vai meno del limite minimo puoi recedere senza costi aggiuntivi anche se hai attivato l’offerta da 3 giorni (in sostanza è la versione regolatoria del “try&buy”).
Non esistono perchè siano invalicabili ma perchè il cliente possa misurarsi, OK?
Infine il tema della limitazione di banda come dice giustamente aradov non è statisticamente apprezzabile e quindi non è sostanziale. E’ una questione di principio e lo capisco, ma niente di più.
Chi decide quale e’ il traffico piu’ importante, non e’ che lo faccia nel senso discriminatorio che suggerisci (nel senso “gli scarriconi del mulo se devono tojere dai cojoni, so mo’ je facciamo a limitazione. Tie’~”), ma e’ una questione prettamente tecnica. Almeno in teoria.
Poi uno potrebbe dire che aprire un e-mail in 6 secondi invece di 20 ms non e’ poi un grosso male, ma per quanto riguarda il VoIP e il gaming le latenze fanno la differenza per davvero. Se ti limitano eMule/Torrent per 8 ore durante le ore di punta che differenza ti fa? E un utente un pochino esperto di rete certamente sapra’ come arrangiarsi.
E dico che gli altri fanno peggio… perche’ e’ un dato di fatto. Se non sei in ULL, gli altri fanno peggio, molto peggio. Lasciamo stare l’overbooking, e’ proprio l’atteggiamento che prendono nel fare QoS che e’ un’altro mondo. Telecom attiva QoS in venti centrali e scatta un putiferio, ma agli altri che tarpano P2P, rallentano megaupload e rapidshare e usano filtri piu’ o meno pesanti non si dice niente, perche’ non sono l’incumbent cattivone?
L’ADSL di suo non e’ una tecnologia da upload. Al massimo ti prendi un mega e poco piu’. Se hai bisogno di fare upload serio ti becchi una connessione wireless simmetrica con banda minima garantita da 1 o 2 mega, e sei a posto. O una HDSL, a 300 euro al mese.
Mi ripeto… Telecom ha i suoi difetti, ma nel panorama mondiale delle boiate che si vedono, siamo messi non poi cosi’ male. Poi il fatto che non c’e velocita’ e’ certamente un problema, ma e’ una cosa che si puo’ risolvere.
Vi faccio vedere i plans di Rogers, uno degli ISP piu’ grandi in Canada. Giusto per capire.
http://www.rogers.com/web/link/hispeedBrowseFlowDefaultPlans#
Extreme (che spreme al massimo l’ADSL+2) e va a 24 Mb/s…
100 GB di limite al mese. Ed essendo rame e considerando il fatto che gli exchange (centrali DSLAM) sono a distanze medie molto piu’ lunghe dell’Italia… fate i conti.
Pensate che le cose siano differenti per la ben piu’ capiente fibra? Nisba. Up to 50 Mb/s, che puoi usare a pieno velocita’ si e no per un pomeriggio, perche’ hai 250 GB di limite.
Andate su dslreports.com e vedetevi se negli US e Canada e’ tutto rose e fiori come pensate.
Dovremmo almeno ritenerci contenti che quelle barbarie da noi non ci sono. La velocita’ di punta e’ uno specchietto delle allodole. E’ quello che ci fai con quella velocita’ 24/7 che fa la differenza tra vera broadband e stronzate che riempono i portafogli alle telco aguzzine.
sacrosanto !!!! bisognerebbe chiamarlo “digital divide manifesto”
SEI UN MITO !!! SEMPRE DI PIU’
Perdonate, ma a questo punto vorrei comprendere una cosa : in termini stretti di velocità e prestazioni, che differenza c’è tra una ADSL a 20MBit con 1024 kbyte in upload e una HDSL 2MB/2MB e 1024k di banda minima garantita ?
Grazie.