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Scarpe Adidas Ultra Boost

Un paio di mesi fa mi hanno regalato un paio di Adidas Ultra Boost perché le potessi provare con calma, e dopo averci corso un centinaio di chilometri condivido qui le mie impressioni.
Non si tratta di scarpe che passino inosservate: la tomaia brilla di un giallo fluo particolarmente vivo, rendendole poco adatte a situazioni diverse dalla corsa: diciamo che non potrete indossarle in ufficio neppure nei “casual friday”, ma ne esiste comunque una versione in un grigio leggermente più sobrio.

La tomaia è particolare: realizzata in un tessuto mesh che Adidas chiama Primeknit, è una specie di “calza” leggermente elastica fasciata da due bande in plastica laterali in cui si intrecciano le stringhe. Sulla parte posteriore c’è un controtallone in plastica più rigida che sostiene il piede e lo rende solidale alla scarpa durante la fase di spinta.

Per quanto si stringa, non è mai una scarpa che fascia o blocca il piede, proprio per la consistenza morbida della tomaia; la suola è in gomma bianca molto più morbida di quella delle scarpe a cui sono abituato, con l’aspetto lievemente “pallinato” che ricorda il polistirolo.

Il piede “galleggia” nella scarpa, ma appena si applica pressione, la gomma risponde sostenendo la pianta del piede in modo elastico e sorprendentemente efficace.

Questa combinazione di tomaia in tessuto e gomma rende le Ultra Boost le scarpe più comode che io abbia mai indossato: non si sentono, sono morbide come pantofole e i piedi sono riposati e freschi anche dopo 10 km di corsa.

Le Ultra Boost sono classificate come neutre, e io ho sempre usato scarpe molto stabili, sia a causa del peso che della falcata da pronatore; ero abbastanza scettico sul fatto che potessero essere adatte a me poiché sono prive dei classici sistemi di supporto all’arco interno del piede a cui sono abituato.

Ho cominciato a provarle abbastanza prevenuto e molto attento alla risposta delle mie ginocchia: so per esperienza diretta che scarpe scariche o sbagliate possono causare problemi abbastanza noiosi. Già alla prima uscita ero piacevolmente stupito: non solo non sentivo la mancanza di un supporto tradizionale, ma avevo corso più leggero del solito e anche un po’ più veloce (poco). Mi sono accorto che la struttura della scarpa e la consistenza della suola sostenevano il piede in modo adeguato. La gomma, in particolare, ha un effetto di sostegno proporzionale alla spinta applicata che dà l’impressione di essere differenziato in base alle zone del piede.

Un altro effetto collaterale della leggerezza e delle caratteristiche della scarpa è una meccanica di corsa più sbilanciata in avanti, che mi porta a correre con il peso avanzato quanto basta perché la falcata sia più ampia e “guidata” verso l’indietro.

La prima uscita sono stati 10 Km a ritmo abbastanza sostenuto, e nei giorni successivi sono stato attentissimo a cogliere eventuali sensazioni strane provenienti dalle articolazioni, ma non ho avuto nessun fastidio; dopo qualche uscita normale, ho fatto una seduta di ripetute e anche in quel caso tutto è andato bene. Ho continuato ad usarle di tanto in tanto e ci ho corso anche la recente DeejayTEN di Milano.

Non penso di usarle per distanze superiori ai 10 Km: preferisco affidarmi a scarpe con una impostazione più classica per le mie caratteristiche, ma è comunque una scarpa che non pensavo avrei usato così tanto anche per lavori non particolarmente veloci.

In definitiva Adidas Ultra Boost è un’ottima scarpa neutra di enorme comodità e grande efficacia, può essere adatta anche a chi usa scarpe molto più stabili ma vuole spremere qualche secondo a Km in più dai suoi ritmi veloci; probabilmente non è adatta alle lunghe distanze per chi pesa di più ed è un forte pronatore. Ognuno ha le sue scarpe preferite, trovarle non è semplice e cambiare è sempre rischioso ma, se si cerca comodità e spinta, queste Adidas sono certamente un candidato da considerare.


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Commenti

2 risposte a “Scarpe Adidas Ultra Boost”

  1. Avatar Davide Salerno

    Sembrano interessanti anche se per delle scarpe neutre forse il budget è un pochino elevato.

    Visto che non sono un maratoneta ma la distanza dei 15km per me è più che sufficiente le terrò in seria considerazione quando dovrò cambiare paio di scarpe 😉

  2. Avatar Giancarlo Piccinini