Ultimamente ho problemi al feed, gli accenti vanno e vengono, e i post riappaiono misteriosamente. Appena ho un attimo per occuparmene, vedo di aggiornare WP e relativo plugin.
Abbiate pazienza.
Puoi fare quasi qualunque cosa, per 30 secondi.
Ultimamente ho problemi al feed, gli accenti vanno e vengono, e i post riappaiono misteriosamente. Appena ho un attimo per occuparmene, vedo di aggiornare WP e relativo plugin.
Abbiate pazienza.
Ecco il fantasmagorico programma dell’area blogger del Festival della Scienza:
Baltasar ha lasciato un commento che merita di essere ripubblicato.
Il “sistema” Internet in Italia è bloccato. E nessuno ne parla davvero. In particolare quei signori che hai citato.
Il driver per lo sviluppo del business è la pubblicità. Finché in Italia non verrà regolamentato il mercato della pubblicità online, non ci saranno soldi né per gli editori online, né per le concessionarie e – di conseguenza – per lo sviluppo tecnico e la ricerca.
Il valore del mercato pubblicitario online è di circa 250/300 milioni di euro, cioè meno del 3% del totale mercato pubblicità (circa 10 miliardi di euro). In Europa si sta viaggiando vicino al 10%. Di questi 250 milioni, l’70% è distribuito tra i primi 5 portali (escludo da questo calcolo Google perché viaggia su un universo parallelo).
Di questi 5 portali i primi 3 sono telefoniche e 2 sono portali americani che fanno “copia e incolla” di contenuti e servizi.
Per le telefoniche, internet rappresenta qualche punto percentuale di tutto il loro business.
Insomma, come si può pensare che questi “player” guardino con lucidità allo sviluppo del mezzo (dal punto di vista editoriale e tecnico) se sono focalizzati giorno per giorno a raggranellare qualche euro di campagna advertising?
Giovedì ero in SMAU ed ho assistito al convegno: “I social Media in Italia, nuovi modelli di business per le aziende“, organizzato da Blogosfere e moderato da Marco Montemagno, che si conferma bravissimo in questi panni.
Le cose sentite sono state abbastanza interessanti, ma nulla di nuovo per chi segue quello che sta accadendo in internet negli ultimi anni.
Mi sono divertito vedendo i diversi approcci dei relatori all’argomento.
Giancarlo Vergori è il responsabile di Virgilio, e non ritiene che l’arretratezza del nostro paese sia dovuta alla carenza di infrastrutture, bensì alla bassissima alfabetizzazione informatica dei nostri connazionali. Peraltro non è che Virgilio cerchi di educare molto, mi pare: se si leva più della metà della homepage, che è pubblicità, rimangono gli oroscopi, le gallerie di celebrità, il meteo e un po’ di notizie random. Mi piacerebbe che gli attori più visibili cercassero di educare ad un uso più consapevole della rete, ma mi rendo conto che è una pia illusione. Per Giancarlo Vergori il buzz marketing è una novità di oltreoceano (“pensate”) che in Italia non è ancora arrivata. (Zeno? Luca?). Frase memorabile: “Non me ne può fregare di meno di rendere la vita facile ai miei utenti.”, poi ritrattata con scarsa convinzione.