Andrea Beggi

"I'm brave but I'm chicken shit"

Venghino siori, venghino!

Ho letto questo post di Alberto, come lui anche io sono alquanto perplesso.
L’autorevolezza si ottiene proprio perch� chi legge sa che il parere � espresso senza alcun condizionamento; l’unico intento � condividere la propria esperienza, positiva o negativa, con altre persone che vogliono un’informazione senza le pastoie del marketing e delle “linee editoriali”.
Personalmente non ho alcun interesse a partecipare ad una discussione il cui argomento viene “pilotato” dalle esigenze di qualcuno che � disposto a pagare purch� si parli di qualche cosa.
Probabilmente nascer� una nuova moda: l’adesivo “Questo blog non � iscritto a blogversations“.


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Commenti

5 risposte a “Venghino siori, venghino!”

  1. Avatar zuppah

    questa cosa spunta fuori proprio ora che ho recensito il servizio di hosting?! 🙂
    [non riesco a inserire i post pi� letti, tu come hai fatto? 🙁 ??? non si vede l’”output” e per di pi� il layout va a ko!]

  2. Avatar Alberto Puliafito

    Ma guarda, Andrea, se dovessero davvero pagare, ci metto un attimo a fare una categoria “marchette” e poi a dire tutt’altro in altri post. Anzi, dovremmo farlo tutti e supportare i post “marchettari” con dozzine di commenti 😉

  3. Avatar Andrea Beggi

    @Zuppah: adesso ho capito come ti sei pagata l’auto d’epoca 🙂
    Per la “Top Ten” ti rispondo via mail…

    @Alberto: non hai tutti i torti, ma a meno di fantascentifici automatismi, � probabile che il blog venga controllato da umani, ti sgamerebbero in 3 secondi…

    (esiste “sgamerebbero”? :-))

  4. Avatar zuppah

    grassie!
    a me piace parlar bene dei prodotti che mi soddisfano, se fosse strutturato in maniera intelligente non sarebbe neppure da buttare. facendo ricerche capito spesso su ciao.it ed � una pena… associare il servizio “recensione” ad un blogger di fiducia potrebbe invece significare molto.
    certo, se poi iniziassero tutti a scrivere in base ai centesimi… sarebbe una schifezza!

  5. Avatar zuppah

    aggiungo una cosa, come premessa c’era quanto scritto da alberto in grassetto:
    ti dicono di cosa dovresti parlare sottolineando il “cosa” (non c’era il “come”, quindi ho cercato il lato positivo)