Esiste una RFC che codifica il trasorto di datagrammi IP utilizzando piccioni al livello del transport layer. In pratica i pacchetti vengono trasportati tramite pezzettini di carta, su cui si scrive il datagramma in esadecimale, che vengono attaccati con il nastro alle zampe degli uccelli (avian carriers).
La lunghezza delle gambe dei piccioni influenza l’ampiezza della banda a disposizione.
Avian carriers can provide high delay, low throughput, and low altitude service. The connection topology is limited to a single point-to-point path for each carrier, used with standard carriers, but many carriers can be used without significant interference with each other, outside of early spring. This is because of the 3D ether space available to the carriers, in contrast to the 1D ether used by IEEE802.3. The carriers have an intrinsic collision avoidance system, which increases availability. Unlike some network technologies, such as packet radio, communication is not limited to line-of-sight distance. Connection oriented service is available in some cities, usually based upon a central hub topology.
Esiste anche la versione che implementa il Quality Of Service.
Se non lo avete ancora fatto, guardate le date dei documenti.
Malgrado si tratti di scritti umoristici, dimostrano comunque la bontà dell’architettura che sottende al protocollo TCP/IP. Qualche pazzo ha messo in pratica la cosa ed ha trasportato pacchetti tramite tamburi: TCP/IP over bongo drums. Certo, il ping ritorna in 140 secondi, ma non si può pretendere troppo. L’ampiezza di banda è funzione della velocità del batterista.
Commenti
5 risposte a “Transport layer: piccioni”
queste chicche erano state rilasciate come april’s fool negli anni passati, se non sbaglio. Potremmo anticipare e pensare a qualcosa di innovativo per il 2006?
non so perche’, ma mi sento presa in causa…
Senera, perch�?
Anche questo rfc ( http://www.apps.ietf.org/rfc/rfc2324.html )
del primo aprile 1998 non � male: descive l’HTCPCP/1.0 (Hyper Text Coffee Pot Control Protocol)
andrea: per via del mio cognome :p
non per niente ho scritto cento volte che valiant e’ un film sui miei parenti…
si, lo so, era bruttissima 🙂