Paola Bonomo spiega un po’ di cose sul quoziente familiare. Perfino io ci ho capito qualcosa, brava.
Quoziente familiare for dummies
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"I'm brave but I'm chicken shit"
Paola Bonomo spiega un po’ di cose sul quoziente familiare. Perfino io ci ho capito qualcosa, brava.
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3 risposte a “Quoziente familiare for dummies”
Si, in estrema sintesi il quoziente familiare tende a ridurre l’offerta di lavoro femminile. In un paese come l’Italia, dove il tasso di partecipazione femminile al lavoro è di circa il 46 per cento (a fronte di un obiettivo dell’Agenda di Lisbona del 60 per cento), introdurre un quoziente familiare rischia di creare danni piuttosto rilevanti. Ma molto dipenderà anche dal coefficiente assegnato alla moglie: se è prossimo all’unità, l’effetto di riduzione dell’offerta di lavoro sarà maggiore.
Attenzione, perchè i conti vanno fatti anche considerando le odierne detrazioni e assegni per figli a carico, che nella proposta del quoziente non si capisce che fine fanno.
Il quoziente familiare prevede una famiglia consacrata dal matrimonio. Punto.
Il quoziente familiare NON prevede la figura di scapolo/nubile, tantopiù con figli a carico. Punto.
Il quoziente famigliare “ti fotte” su tutti gli altri fronti (Comuni, Regioni) che prevedono il cumulo dei redditi dei nuclei “familiari” per l’accesso ai servizi. Ri-punto.
Il quoziente familiare è il “perno” di una ideologia che vede nella “famiglia consacrata” la prima cellula di società. “Annega” perciò il diritto dell’individuo nella struttura-logica familiare, ed esalta il “clan”, producendo così una massa di individui sempre più dipendenti dalla pensione sociale o contributiva dei padri e dei nonni.
L’importante è che tutti i soggetti facciano confessione e comunione possibilmente ogni domenica.. almeno.