Andrea Beggi

"I'm brave but I'm chicken shit"

iWordCamp: Intervista a Matt Mullenweg su Nòva

Oggi è uscito un mio articolo su Nòva 24 – Il Sole 24 Ore, nel quale scrivo della chiacchierata che ho fatto a Milano con Matt Mullenweg, il creatore di WordPress: abbiamo parlato della sua visione strategica, della sua azienda e delle sue intenzioni per il futuro; trattandosi di una cosa che ho fatto per Nòva, mi sono sembrati argomenti interessanti per una platea più vasta dei soli entusiasti di WordPress. Di Matt mi hanno colpito particolarmente la disponibilità, la grande considerazione per il Software Libero e la chiarezza delle idee. Allegata all’articolo c’era questa bella foto fatta da Maria, che mi sembrava particolarmente adatta, dato che si vede il Duomo sullo sfondo. L’autorizzazione ad usarla mi è stata concessa in cambio del credit, che purtroppo i signori di Nòva si sono dimenticati di mettere. Peccato.

Ecco l’articolo:

Matt Mullenweg

L’anno scorso PCWorld ha stilato la classifica delle 50 persone più importanti del web, e al sedicesimo posto c’era un ragazzo texano di 24 anni che vive a San Francisco, Matt Mullenweg, che dei 50 è anche il più giovane. Questo ragazzo appassionato di musica e fotografia nel 2003 ha creato una piattaforma software per i blog, WordPress, la cui popolarità e diffusione sono andate aumentando di giorno in giorno fino a farne la piattaforma di blogging più popolare del web. Alla fine del 2005 fonda Automattic, che meno di sei mesi dopo riceverà finanziamenti per 1,1 milioni di dollari.

La strategia e la visione di uno dei più giovani e famosi imprenditori di internet: lo ho incontrato e gli ho chiesto della sua azienda e del futuro.

Sabato 10 maggio a Milano si è tenuto il primo WordCamp europeo, un barcamp tematico su WordPress, la piattaforma software per il blogging, che ha visto Matt Mullenweg nella parte dell’ospite d’onore. Più di un centinaio di utilizzatori entusiasti si sono incontrati e hanno discusso di tematiche relative alla loro piattaforma preferita e della condivisione delle informazioni. WordPress è sufficientemente versatile da poter essere utilizzato anche dai grandi gruppi editoriali, oltre che dagli utenti comuni, e ne esistono due versioni: WordPress.org è il software che chiunque può scaricare ed installare sul proprio server, WordPress.com è una piattaforma di blogging animata da una community di oltre tre milioni di blogger. Nel 2006 la Automattic, l’azienda di Matt Mullenweg, ha ricevuto finanziamenti per 1,1 milioni di dollari. Malgrado il successo, Matt ha l’aspetto e i modi di un ragazzo qualunque, umile, simpatico e disponibile; per nulla infastidito dalle decine di persone che hanno voluto parlargli e farsi fotografare con lui, ha accettato di fare una chiacchierata sulla sua azienda e sulla sua visione degli affari.

In Automattic lavorano 22 persone e l’azienda è in attivo. Le principali fonti di reddito sono i servizi e l’advertising, visto che il core business è basato su un prodotto Open Source che ognuno può scaricare e utilizzare gratuitamente. Tutta la filosofia aziendale di Matt è permeata di cultura O.S.: è fortemente convinto che si smetterà di vendere software, il quale diventerà solo il mezzo per la distribuzione di servizi dai quali arriveranno i profitti. “Perfino Microsoft lo sta facendo: con Office Live si prepara a rinunciare ai guadagni miliardari di Office in favore dei servizi online, della pubblicità e dei servizi “Premium”, che a lungo termine promettono ricavi ancora migliori. Inoltre lo fanno perché il modello di Google sta forzando la mano a tutti gli attori. Google fornisce la maggior parte dei suoi servizi gratuitamente traendo il suo profitto dall’advertisment, e da un singolo servizio, la ricerca, ottiene enormi guadagni.” Matt sembra avere le idee chiare, tanto che lo stesso Steve Ballmer, CEO di Microsoft, ha parlato quasi solo di Hosted Services e di “Software As A Service”, durante la sua ultima conferenza a Milano il mese scorso. E’ significativo il fatto che il più grosso impulso alla crescita di WordPress sia arrivato dal suo storico competitor, Movable Type, che nel 2004 decise trasformarsi in un software a pagamento, spingendo centinaia di migliaia di utenti a cercare una soluzione alternativa; malgrado una modifica riparatrice ai termini di licenza fatta qualche mese più tardi, il passo falso era ormai fatto e WordPress era diventato un concorrente da inseguire.

Recentemente Google ha dichiarato che lo 0,8% di tutto il traffico web è generato da siti che utilizzano WordPress, ed è una affermazione che non è mai stata fatta per altri content management system che sicuramente generano più traffico (notizia della quale si trovano pochi riscontri in rete, n.d.r.), e di questo Matt si dichiara entusiasta, anzi vorrebbe raggiungere il 2% l’anno prossimo, poi il 5 e poi, chissà, percentuali a due cifre. “A Google piace particolarmente la qualità del codice prodotto da WordPress: pulito, semantico, e per questo facilmente indicizzabile. La piattaforma è facile da usare e permette alle persone di esprimersi facilmente. Sotto questo aspetto i nostri interessi sono complementari a quelli di Google: noi aiutiamo le persone a creare il contenuto che Big G trova, indicizza e monetizza.

Il business di Automattic è focalizzato nell’area del blogging, oltre a WordPress.com controlla infatti Gravatar (avatar utente), Ping-o-matic (servizio di notifica ai motori di ricerca specializzati in blog, come Technorati) e Akismet (antispam per i commenti). Matt prevede una grande espansione del fenomeno con ulteriori spazi di crescita, e vede il mercato ben lontano dalla saturazione, tanto che fino a questo anno Akismet non aveva neppure un competitor. In previsione c’è anche la replica del binomio WordPress.com/org anche con TalkPress, un sistema per creare e gestire forum: mentre WP è per autori e lettori, TalkPress sarà dedicato alle community e alla comunicazione tra le persone.

WordPress.com trae i suoi profitti dalla vendita di servizi e dalla pubblicità che appare su una piccola frazione dei blog ospitati. Sulla scalabilità di questo modello di business, basato in parte sugli abbonamenti, Matt mi dice: “Le “subscription” sono un buon metodo per vendere i propri servizi, e trovo che siano un metodo flessibile e affidabile su cui basare i propri guadagni; malgrado ciò l’advertising è sicuramente la parte del nostro business che cresce più velocemente, proprio perché la popolarità dei blog, e quindi il numero dei lettori, cresce di giorno in giorno.

Sulla sua pagina Wikipedia si parla di una fantomatica offerta di acquisto per 200 milioni di dollari, che Matt avrebbe rifiutato. Ho cercato di estorcergli qualche particolare, ma ha glissato ridendo. “Siamo fortemente decisi a rimanere una azienda indipendente. Quasi sempre c’è la possibilità di vendere quando la propria azienda comincia ad andare bene: è successo a Google e anche ad altri. Ma vogliamo lavorare con la sicurezza di poter perseguire la nostra visione, mantenendoci vicini alla filosofia dell’Open Source e alla comunità di coloro che ci aiutano a sviluppare i nostri prodotti. Voglio avere il massimo controllo possibile sulle cose che faccio, sul perché e sul come le faccio. E comunque, no comment.

Sul futuro della tecnologia e di internet sembra molto ottimista, ripone molta fiducia nella crescita dei blog, strumento che permette alle persone di esprimersi; è molto legato alla filosofia Open Source e al concetto di Software Libero. In questo senso ritiene un’ottima cosa la crescita di WordPress.org: al di là delle considerazioni aziendali, la diffusione di contenuti generati da una piattaforma libera ed aperta non può che essere un bene per la circolazione delle informazioni. Ritiene che tutta la generazione di rich application rese possibili dall’avvento della banda larga porteranno grandi sviluppi, e più le connessioni si faranno veloci, più tempo le persone trascorreranno sul web, e potranno accedere a contenuti che prima erano tradizionalmente confinati su altre piattaforme.

Matt ha trascorso la giornata, iniziata con una animata ed interessante sessione di domande e risposte, a parlare con tutti, fare centinaia di foto e a farsi fotografare con chiunque. “Sono qui apposta, siete la mia community. WordPress è uno strumento pensato per far esprimere le persone, per farle partecipare alla conversazione: queste occasioni di incontro fuori dalla rete sono stimolanti e divertenti e mi fa molto piacere parteciparvi.


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Commenti

5 risposte a “iWordCamp: Intervista a Matt Mullenweg su Nòva”

  1. Avatar Gioxx

    Ottima intervista, ottimo articolo, davvero un peccato che Nova abbia “perso pezzi per strada” prima di pubblicare l’articolo 🙁

  2. Avatar Luigi Centenaro

    Oddio, non sapevo che ha solo 24 anni!
    Un grande davvero…

    Fa piacere che siano in attivo e non sorprendono i loro obbiettivi.
    Oltretutto sono poprio simpatici.
    Mi piace molto il loro Terms of Service sotto Creative Commons:
    http://wordpress.com/tos/

    Però forse si deve dare una mossa per rendere WordPress un po’ più integrato con social media tipo friendfeed o twitter…

    Non penso bastino i plugin in questo senso…

  3. […] sul numero di giovedì 22 maggio. Ne hanno scritto Paolo Valenti, Matteo Flora e lo stesso Andrea Beggi nei loro […]

  4. […] Beggi ha intervistato Matt Mullenweg (WordPress), di recente in Italia per il WordCamp. TAG: Blog, Matt Mullenweg, […]