Nell’ultimo periodo ho seri problemi con la mia pazienza. La mia soglia di tolleranza si sta pericolosamente abbassando, mi inalbero per il minimo inconveniente e mi innervosisco con le persone. Al minimo accenno di scarsa comprensione di semplici frasi in italiano — inconveniente che peraltro affligge almeno metà degli umani che incontro — ho l’istinto di dare in escandescenze e sterminare interi uffici.
La stupidità mi strazia, la mia tolleranza è messa a dura prova da gente qualunque che non mette il minimo interesse nel lavoro che fa; oggi a pranzo sono uscito da un bar senza ordinare perché la cassiera-barista-commessa mi sembrava troppo lenta, non mi ha salutato entrando e non mi ha degnato di uno sguardo per due minuti buoni.
Gli inconvenienti tecnici, che sono sempre stati la normalità nel lavoro che faccio, mi fanno venire voglia di risolvere i problemi con una mazza da 5 kg o un lanciafiamme.
Devo calmarmi, davvero: non è possibile che io voglia far brillare con il tritolo tutti i semafori rossi.
Commenti
27 risposte a “Rant”
Capisco perfettamente e proprio per questo mi sento in dovere di lasciare un commento di solidarietà. Resisti.
Io sono nelle tue stesse condizioni e sono arrivata alla conclusione che l’unica soluzione possibile è una bella VACANZA!
eh, 10 minuti fa ho mi si è fermato il respiro mentre leggevo una mail di lavoro, avessi avuto davanti l’autore, che è uno dei miei responsabili, l’avrei insolentito “a suon di sberle” 😀
Serve un lanciafiamme? Lo prendo e te lo presto, quando hai finito comincio io, ok?
Questi tuoi post, non tecnici, molto umani li apprezzo davvero tanto, ti rendono meno macchina piiu’ uomo. 🙂
E’ una cosa bella.
in giro c’è un sacco di gente che ti chiede di sistemargli il blog. una vitaccia 🙂
Se non l’avete già visto:
un giorno di ordinaria follia
http://it.wikipedia.org/wiki/Un_giorno_di_ordinaria_follia
Andre se vuoi in pausa pranzo ci si vede e ne picchiamo un paio 😉
ti capisco benissimo. Io in effetti dò PARECCHIO in escandescenza, specie sul lavoro. I colleghi mi temono, ma ho eliminato un po’ di domande stupide a forza di sfanculare.
Oggi io e la Ale siamo entrati una concessionaria, per vedere una macchina. Non l’avrei mai presa, era solo per guardare, ma te che vendi che ne sai? li vuoi sti diciottomila o no? invece niente, il tipo si faceva i cazzi suoi; gli dico se posso guardare il veicolo, ma non riesco ad aprire il bagagliaio. Se fosse uscito gli avrei detto che “sa, la bambina, il passeggino, i viaggi” e magari avrebbe capito che forse tutto sommato lavorandoci un po’ tra qualche tempo avrei anche potuto darglieli, ‘sti diciottomila. Invece il tipo parla al telefono dei cazzi suoi tutto il tempo, e allora vaffanculo te e tutta la concessionaria. Mi hai fatto venire voglia di comprarla solo per ripicca contro di te, da qualcun altro!
(e chissà se sei morto di freddo perché ho lasciato la porta aperta uscendo senza manco salutarti 🙂 )
Bhe, se ci riesci, poi magari dimmi come fai 🙂
Gus Fraba!!
Gus Fraba!!
😉
L’ho notato anche io su me stesso;
credo dipenda dall’eta’(~50), ma non nel senso che ci siamo riconglioniti, semplicemente dopo tanti anni abbiamo
accumulato abbastanza e superato una soglia.
Quindi odio il politically correct,
che ha creato i mostri che ci circondano
e che ci fanno venire l’orticaria.
Una volta i tonti venivano definiti tali
con spietatezza e le domande stupide erano di meno.
Quindi sei vivo, sano e del tutto umano.
Anyway vigila, perche’ la foto e’ impressionante !
Alla soglia dei 30 anni di lavoro, quando una cliente arriva e dice: secondo me bisognerebbe, secondo me si è rotto, la risposta giusta sarebbe: se sà già, se lo ripari da solo.
Ma purtroppo tengo famiglia…
Ciao
Filosofia, ci vuole filosofia.
Ciao,
Emanuele
Questo si chiama bisogno di vacanza. Staccare. Punto. Ho passato un periodo simile l’anno scorso. Poi due settimane in giappone mi hanno resettato.
Adesso sto di nuovo scivolando nel buio, ma che ci si può fare… -__-
andrea…. ti capisco , io sono anni che sono così
e non è un vanto. mi riconosco molto in quanto hai scritto. certo che sentire da una persona calma e paziente come te certe cose la dice lunga sul tuo stato d’animo.
da stamattina al telefono mi affligge una domanda:
quando ti ho accennato ad antenne wireless per tirare su un link punto-punto con banda pulita bidirezionale… ho percepito un tuo forte disappunto , idem quando ho accennato a terminal server… ehmmm..
ho detto delle puttanate così galattiche ?! 😀
genova – riva in effetti sono 60 km in linea d’aria (in aggiunta senza visibilità tra i due punti) probabilmente la distanza è incolmabile anche con i ripetitori di radio maria…
a parte tutto amico mio , sei un grande, tieni duro, hai affrontato e ci sei ancora dentro, un periodo terribile.
grazie ancora a te e a tua moglie per le info che mi avete dato!
Beh, dopo tutto quello che hai passato ultimamente è normale che la tua pazienza sia al limite….
Fai passare un po di tempo, fai magari una vacanzina (ma non impegnativa, riposo riposo riposo). Stacca pc, telefono etc. etc. Per uscirne ci vuole disciplina e autocontrollo.
Quando vedi che stai per arrabbiarti fai un bel respiro e pensa se ne vale la pena farti il sangue amaro per uno str…o o str…a a volte china la testa e fregatene. Ascolta molta musica. Insomma sii un po zen. Per esperienza ti dico che se cominci ad arrabbiarti con tutti poi la rabbia passa in famiglia e visto che rabbia tira rabbia se anche li il clima si fa pesante non hai più posti dove andare. Sia fisici e che mentali.
So long.
Raf
Ma no, vai tranquillo. Era solo impazienza perché è una settimana che faccio questo discorso premettendo “No VPN, no TS” e l’interlocutore (saran stati 5 o 6) va sempre a finire su VPN e TS. Sembra una candid camera. 🙂
ma si dai… tira su un bel tunnel IpSec e risolvi tutto!!
AHAHAHAH 😀
evidenza che la pazienza HA un limite, ANCHE quella del Mitico Beggi (evviva!). Il punto è che quando sei al limite tutti quelli che ti conoscono (poco e superficialmente) si “stupiscono”: sì, potete andarvene là dove vi mando, una buona volta… ops, sorry, mi è scappato un rant pure a me! 😉
Grazie per avermi insegnato un termine nuovo (un Maestro è un Maestro!) – e un termine italiano corrispondente quale potrebbe essere? su Wikipedia corrisponde a “diatriba”, ma non mi pare…
…mi dici il nome del bar?
dai…..dai……che ci faccio ‘n saltino! 😀
e’ un mal comune:
mal comune… doppia sfi_ga.
Capisco e condivido tutto e soprattutto l’incazzatura con chi lavora poco e male. Più passa il tempo, meno tollero l’incompetenza, la lentezza e la pigrizia.
Lavoro in una azienda dove (per il motivo che è fallita ed è stata acquisita da terzi) sono rimasti solo la metà dei dipendenti. Inutile dire che (salvo pochi) hanno i difetti che hai elencato e stanno elencando i tuoi lettori. Come dire: abbiamo tenuto il meglio, cosi’ ripartiamo alla grande! In compenso le maternità fioccano come funghi dopo una pioggia autunnale.. e meno male che c’è la crisi.
Grande Beggi, se trovi anche una soluzione per “tornare normali” famme sape’, perchè io finora a parte l’ipotesi “diventare come gli altri” non vedo uscite..
Mi associo alla soidarietà per esperienza comune.
Suggerisco: vacanza + inerzia. Ma soprattutto un atteggiamento tipo Totò che prendeva le sberle tanto non era Antoni (mi sembra si chiamasse così).
@Daniele, se tu fossi al posto di un cliente che incontra costantemente incapaci, cialtroni e professoroni di nulla, cercheresti anche tu (disperatamente) di ottenere un risultato suggerendo il da farsi…
La cura è semplicissima, una volta al giorno entri nel primo ospedale che trovi ti segli un reparto (meglio oncologia è più efficace) passeggi lungo il corridoio e intanto guardi a destra e sinistra dentro alle camere arrivato in fondo fai lo stesso a ritroso una volta fuori ti posso garantire che tutti quelli che prima chiamavi problemi adesso ti sembreranno semplici baggianate…
In bocca al lupo Giacomo