È il terzo giorno di lockdown parziale, siamo praticamente confinati in casa, i negozi aperti sono alimentari e generi di prima necessità, farmacie, edicole e pochi altri. Chiusi il restante, compresi bar e ristoranti.
Interrompo il lungo silenzio del mio blog per annotare i miei pensieri, più per me che per gli altri. Sarà interessante rileggerli tra qualche anno.
Stamattina sono uscito per fare la spesa, munito di autocertificazione, e ho fatto le mie code all’esterno dei supermercati e dei negozi insieme ad altre persone, rassegnate come me, tutti a un metro uno dall’altro.
È tutto molto strano, l’atmosfera è sospesa, tutti aspettano di vedere cosa succederà. Noi siamo ok, si lavora e si studia da casa, siamo fortunati ad abitare in una casa abbastanza isolata con un grande giardino e possiamo stare all’aria aperta; non voglio immaginare come si senta chi è confinato in casa senza poter uscire dalla porta. Ieri mattina ho fatto una passeggiata nel bosco, con il cane (è ancora permesso), ho incontrato solamente una persona e mi sono rilassato.
La sensazione che ho è che durerà per un po’ di tempo, ora è metà di marzo e secondo me non ce la caviamo prima dell’autunno, considerando anche la situazione degli altri paesi europei che sono più “indietro” di noi nel decorso di questo disastro.
A domani (o ddopo)
Commenti
Una risposta a “Cronache da una pandemia, S01E01”
Ma tu guarda se “deve finire il mondo” per vederti tornare a scrivere!
Io, al tuo contrario, sto passando un periodo completo di blocco espressivo. Ho un diario cartaceo, uno digitale, il blog… ma da nessuna parte riesco a tirar giù due righe, anche banali, che mi aiutino ad esternare quello che penso e che provo in questi giorni.