In merito ai dubbi circolati recentemente nella blogsfera sulla famigerata clausola del “prevalentemente commerciale”, vi consiglio di leggere i due post di Intempestiva:
Un confronto tra copyright e creative commons,
e
Ancora sulle creative commons: la clausola “non commerciale”.
Sono quanto di più chiaro abbia mai letto sull’argomento, scritti con evidente competenza, ma con un linguaggio da non addetti ai lavori.
Commenti
14 risposte a “Le polemiche sulle Creative Commons”
Ei Andrea! Grazie!
8 )
ciao
andrea
io sono un artista
mi fa ridere solo dirla questa parola perch�
almeno qui nn sinifica nulla
se nn certi luoghi comuni legati al romanticismo
tra l’ altro poco reali
qui mi � accaduto due volte che me ne accorgessi
per caso vedendo della pubblicit� stradale
rimasi stupito di come somigliasse a dei lavori che stavo sviluppando per un video
una piantina di metro quelle simili all apparato venoso
linee con dei pallini per le stazioni penso che avrai capito…
bene visto che il mio totem � una salamandra
ho sviluppato in 3d questo
lo sovraposto
alla piantina del metro
ecc
vengo alpunto il firewall mi dava un continuo
scan port e intrusione da parte di tre pc
bene telefono a fatweb che per caso il tecnico parlando
mi disse ma scusi sono una ditta di grafica pubblicitaria
cosa vuole che da lei cerchino…
avete capito credo il mio pc acceso tutto il di
lo avevano svuotato come un calzino
prese dell idee
e ciao
mi interessai vidi che erano loro dal credits sul manifesto
chiesi e mi dissero che avrei dovuto per ogni immagine
registrarla al costo di 80 euro l una
o poi forse avrei avuto al max 250 euro dopo processo
cosa feci …
lo lascio dire a voi
posso a chi � curioso in privato
postare le immagini e per chi � della mia citt� si ricorder� bene di quel manifesto
ora cosa serve registrare l immagine
� l idea che cercano nn l immagine in se
e l idea gratis risparmia ore e ore di fatica e di umiliazioni gratis
ciao
continua….
Pensa la quantit�
di materiale di tendenze
di idee nuove di concentrato
di esistenza
e chi mi dice che questo nn sia gia
qualcosa di concreto sottratto
e poi usato delle grandi agenzie mediatiche
in generale ??
ma come tutte le cose finisco per
diluirsi nel campo sterile
delle aule del tribunale
dove un povero creativo si scontra con 40 avvocati
che possiedono 82 denti ciascuno
inutile continuare
il creative commons ha in se la pretesa
iniziale di un grande parco dove si scambiano
doc di qualsiasi formato
e dietro neanche mal celata
la speranza di essere toccato dalla fortuna
di diventare o di iniziare ad entrare nel grande giro
mondiale dei media
come il ben noto
apriti semsamo
poi le regole giuridiche che nessuno dico nessuno al mondo potrebbe
dirimere
tra interpretazioni
cavilli e regole diverse per nazione
ecc
� il motore che muove
questo mondo
tutti pensano che prorpio a loro capitera
il colpaccio
ma chi puo spiegarlo tutti ci sperano
solo dopo un po di esperienza lo capiscono
che � cosi
so andrea
nn � questo il luogo
mi dirai
ma credo che � una delle tante riflessioni
fatte
su e anche
creative commons
[…] Update: su suggerimento di Andrea Beggi in questo post, vedo che anche L’Intempestiva dice la sua sulla clausula Non Commerciale, in modo competente, ma comprensibile. Ne consiglio la lettura. […]
non so perch�, ma i miei trackback qui non compaiono… mi hai bannato? Comunque… uno � qui:
http://www.settolo.it/archives/2005/07/17/creative-commons2/
Settolo: anche i trackback vanno in moderazione. Da adesso in poi dovresti “passare” senza problemi.
Non pensavo che mi avessi bannato volutamente 😛 ma magari con qualche meccanismo automatizzato strano… ciaociao
1) Se la non commercial � davvero non commercial perch� in USA, quando � stato posto lo stesso problema volevano fare una licenza CC NON FOR PROFIT?
2) Travostino a parlato a titolo personale, non a nome di CC, e altri giuristi hanno detto l�esatto contrario di Travostino.
3) CC.ita ha detto espressamente che fare pubblicit� ad attivit� commerciali con la non commercial � permesso. La pubblicit� � l�anima del commercio oppure no?
4) Ma perch� prima di fare i saputelli non vi informate bene?
Cesare, il tuo non mi sembra l’atteggiamento giusto. Proprio perch� io non sono “del ramo”, cerco spiegazoini da chi ne capisce. Intempestiva queste cose le studia e ha argomentato le sue opinioni in maniera chiara e convincente.
Cosa che non si pu� dire della tua, di opinione.
Se hai links e dati oggettivi per supportare le tue dichiarazioni, scrivimi e pubblicher� volentieri il tuo intervento.
Ciao.
Vuoi i links? Eccoteli qui:
In usa pensavano a una non for profit:
http://lists.ibiblio.org/pipermail/cc-it/2005-May/003281.html
La discussione sulla non commercial in USA:
http://lists.ibiblio.org/pipermail/cc-licenses/2005-April/002160.html
Ecco cosa dice Simone Aliprandi, giurista:
http://lists.ibiblio.org/pipermail/cc-it/2005-May/003284.html
E sentite bene cosa si dice qui:
http://www.creativecommons.it/files/bollinoSIAE_e_licenzeCC.pdf
“Ma non si pu� escludere che anche licenze �non commercial� possano
richiedere l�applicazione del bollino, trovandoci di fronte a finalit� che siano da
considerare �di lucro� ai sensi dell�art. 181 bis. Pensiamo, ad esempio, al caso
di distribuzione gratuita sotto licenza CC �non commercial� di copie di cd audio
contenenti brani musicali, fatta a fini promozionali da parte dell�autore”.
Prima di commentare consiglio di informarsi bene.
Grazie, legger�. Ma continuo ad essere perplesso da tuo livore. Problemi?
E s� porco giuda, con la creative commons sono rimasto fregato pure io!
cesare � Il 23/07/2005 alle 10:40
scrive:
3) CC.ita ha detto espressamente che fare pubblicit� ad attivit� commerciali con la non commercial � permesso. La pubblicit� � l�anima del commercio oppure no?
Mi interesserebbe sapere precisamente dove e quando CC.ita ha affermato questo…
E’ possibile avere qualche url specifico per questo punto(rivolto soprattutto a cesare)
E’ importante
Grazie di cuore
La mia diagnosi del caso era stata fornita all’interno di un forum in cui si discuteva di vari aspetti, anche non prettamente giuridici. Quindi il fatto che tale e-mail sia usata come riferimento per tutto l’apparato di riflessioni giuridiche che possono nascere mi lascia perplesso e da un lato mi fa sorridere. Da come vengo citato (“ecco cosa dice Simone Aliprandi, giurista”) pare che io abbia dato chiss� quale parere legale. Invece non stavo facendo altro che confrontarmi con altri miei colleghi giuristi su un aspetto che non avevo mai preso in considerazione approfonditamente. Infatti, quando mi sono informato, ho visto che alcune delle mie affermazioni erano DA RIVEDERE. Non a caso la diagnosi di Travostino � apparsa decisamente pi� precisa ed esauriente.
E comunque vorrei far notare che sono stato uno dei primi autori di prodotti editoriali ad utilizzare una licenza Creative Commons NON-COMMERCIAL. L’avrei fatto se non avessi creduto nella validit� di tale strumento? Vi lascio riflettere su questo. E – come spesso in lista CC.it tengo a precisare – le affermazioni fatte in quelle liste sono sempre a titolo “personale” e non “professionale”; nel senso che se qualcubno vuole un parere legale (con tutti i crismi) � pregato di chiederlo ad un avvocato, non ad una lista di DISCUSSIONE.
Se siete interessati ad approfondire certi argomenti con materiale dettagliato e non troppo infarcito di componenti ideologiche-propagandistiche, vi rimando al mio sito http://www.copyleft-italia.it/.
Grazie dell’attenzione e spero vivamente che il mio commento venga pubblicato. Onde evitare ulteriori strumentalizzazioni delle mie parole. Simone Aliprandi