…io entro nel tuo bar la mattina, per fare colazione. Tu stai parlando con un paio di persone, con i quali sembri amicone, di calcio, di soldi o di donne. Io saluto con un “Buongiorno”, tu non dai neppure segno di avermi visto.
Prima di riuscire ad attirare la tua attenzione passa un po’ di tempo; quando finalmente ti accorgi di me, mi guardi con la faccia annoiata e lo sguardo spento. “Un cappuccino tiepido, per favore”. Neppure un grugnito, avrai sentito? Avrai capito?
Traffichi ancora un po’, poi ti accorgi di me, e realizzi che mi avevi dimenticato. Questa volta sei tu a farmi una domanda: “Cosa volevi?” (Perché mi dai sempre del tu).
Ripeto l’ordinazione, e nel frattempo la brioche l’ho già finita. Dopo tre o quattro caffè, finalmente arriva il mio cappuccino. Rovente. Ci metto un’eternità a berlo e sono costretto ad aggiungere latte freddo per non ustionarmi l’esofago. E io odio i cappuccini lunghi.
Al momento di pagare, ci metti un’eternità ad arrivare alla cassa, perché stai sempre parlando con i tuoi amici. Mi guardi e mi chiedi cosa ho preso: le stesse cose che mi hai servito non più di due minuti fa, ed il bar è semivuoto. “Un cappuccino e una brioche”. Il prezzo, naturalmente, cambia tutti i giorni. Pago; ormai lo so e controllo il resto che sbagli il 50% delle volte, esco e saluto. Nessuna risposta.
Se cambio bar, ti ritrovo con una faccia diversa, vestito diverso, magari di un sesso diverso, ma le cose che fai sono sempre le stesse. Dimmi: sono io che ti sto sulle palle, oppure i baristi sono tutti così?
(Siamo a Genova, la torta di riso è sempre finita.)
Commenti
48 risposte a “Caro barista…”
Beh, non so a Genova, ma dalle mie parti fortunatamente i baristi così sono una minoranza. Normalmente nel bar che frequento spesso sono sempre gentili e disponibili, veloci nel servirti e non sbagliano mai il conto (anche perchè normalmente la persona alla cassa è lì apposta, e non è mai colui che ti prepara il cappuccino).
Andrè, vienimi a trovare che ti faccio provare il piacere di fare colazione “come si deve”, e vedrai che la giornata inizia in maniera sicuramente migliore… 😉
Andrea, ho vissuto parte della mia adolescenza in liguria. I baristi liguri sono tutti così. Se sono al telefono, anche se entra un cliente, finiscono la loro telefonata. Se gli dici qualcosa, ti dicono che se vuoi te ne puoi andare e quando esci ti danno del forestu! Ho notato che trattavano un po’ meglio quelli del posto. questo in tutte le località di villeggiatura della riviera di ponente.
Pensavo che il mondo girasse così sino a quando un’estate sono andato sulla riviera romagnola… Solo allora ho capito come sono i gestori che sanno lavorare, e che è lecito sentirsi clienti, anzi, se “foresti” ti trattano meglio perché sei chi porta le “palanche”, mentre quelli del luogo aspettano…
Qui in Friuli i baristi si dividono in tre categorie:
a) maleducati a prescindere: fortunatamente sono una minoranza, ma che tu sia del posto o no, che ti conoscano o no, ti trattano comunque male.
b) gentili se non ti conoscono, amichevoli se te li fai amici: la maggioranza
Naturalmente, specie per la colazione, tendo a frequentare quelli di tipo (b), che in poco tempo diventano amichevoli 🙂
ciao.
Matteo
Non potevo far mancare la testimonianza romana no?
Qui e’ molto semplice: se sei una turista bionda e piacente (bòna, cioè), il barista e tre quarti degli avventori saranno tutti per te, con un sorriso ebete e una predisposizione a regalarti l’intero vassoio di leccornie che aspetta solo te nella vetrina. Lo dico come prima opzione perche’ 6 mesi l’anno a Roma, perlomeno gran parte delle zone visitabili, ci sono nei bar una marea di turisti.
Se invece sei un turista maschio, tendenzialmente bruttino e con la panza, come quasi tutti i tedeschi qui ora (sai, Ratzinger…) sei fottuto. Il barista ti dara’ roba scadente, parlerà un inglese maccheronico incomprensibile dicendo un sacco di “eeehh??” e ridendo sguaiatamente, e alla fine ti farà pagare un cappuccino 10 euro.
Se sei romano invece magari meglio parlare subito romano, e farti rispettare con gentile ma ferma sicurezza.
Ma se non sei romano non cambia molto, d’altronde.
Infatti, la differenza qui è tutta tra italiani e turisti stranieri 🙂
Se infine sei straniero ma non turista, butta male per te fratello. Il barista purtroppo ti creerà qualche difficoltà perché penserà vuoi solo chiedere qualcosa da mangiare per favore.. il che non so in che percentuale capiti, ma credo sempre più spesso.. 🙁
MCC non vale! ti hanno allettato “con un bel soffocotto di mia cogneeeeta” (cit.) 😉
Di gente maleducata e che non sa fare il suo lavoro è pieno il mondo… credo che le eccezioni non esistano… Liguria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia… le mele marce spuntano sempre e comunque (certo, in alcuni casi non è più l’eccezione ma la regola)… e ve lo dice uno che per 10 anni ha fatto il barista e quando va in un locale ha memoria di mille situazioni e fa attenzione ad ogni dettaglio… Però, Andrea… cambia bar 🙂
E se passi in valle d’Aosta fammi un fischio che ti indirizzo nei posti giusti 😛
-JeKo-
PS @ Matteo: ma non erano 3 le categorie? 😛
Sono genovese, e sottoscrivo in pieno quello che dice Andrea.
comunque anche qui nel pavese dove mi sono trasferito di mele marce ne trovi parecchie. Non parliamo di Milano….
Max
mah, in Veneto, o quantomeno a Verona, la situazione non è cos’ drammatica!
Certo, una volta ho atteso al tavolo mezz’ora che mi chiedessero cosa volevo, ma la considererei l’eccezione!
😉
Belin Andrea che palle…. ma… cambiare bar no ?!
In centro io frequento due-tre bar e, sarà per la zona, esarà per l’alta concentrazione di bar/locali (e quindi concorrenza) sono tutti gentili educati e svegli.
Stattina, lunedì mattina alle 08.30 botte di “buongiorno”, “cosa desideri” “ciao grazie” “buona giornata” e sorrisi a go-go, non ci si può lamentare.
Avrei piuttosto tirato su una rattella con una che in cassa mi è passata avanti (e mi aveva visto eccome), ma poi ho deciso che non era il caso di iniziare la settimana con discussioni inutili.
In periferia, a volte, invece baristi/gestori sono degli “scappati di casa” mica da ridere…
per farla breve, una mattina se capiti in zona piccapietra, facciamo colazione insieme !! 😀
io giro tanto ed, in media, i baristi migliori sono in Campania (Napoli e Caserta), sono velocissimi e sanno preparare di tutto. I peggiori sono a Roma, credo che la cosa dipenda non dalle persone ma dal fatto che i bar romani, almeno quelli dove mi fermo io, termini e paraggi, siano di grosse spa ed il personale magari è lì di passaggio e magari… pure laureato 🙁
Ci vorrebbe comunque una standardizzazione del protocollo di comunicazione tra cliente e barista. La mancanza di un “ACK” dopo che hai ordinato è la causa del problema, prima ancora della eventuale cafonaggine del barista.
Guarda, i motivi per cui può succedere la cosa sono due:
1 – Barista scazzato (il tuo caso)
2 – Bar molto frequentato (il mio caso)
Alla fine il risultato non cambia.
Post che ricorda tanto uno dei miei, eh Andrea? Per fortuna che qui non sono così. Se ti capita un “caso raro” fai presto a cambiare bar 🙂
… non credo che sia una questione di “razza”, perchè ho incontrato quasi sempre baristi gentili e che non ti fregano, il brutto è che basta uno st..zo come “questo” a far scendere la media! Io semplicemente ho cambiato bar, ma comprendo che non sia sempre possibile (o facile!) Buona giornata!
E’ cosi anche in Puglia…ho cambiato tanti bar ma alla fine sono tutti simili nel comportamento.
Quelli più maleducati li elimino completamente dalla mia lista.
Alla fine sono ‘costretto’ ad andare dai meno cafoni
a roma c’è anche un’altra cattiva abitudine: sono talmente pigri che alla cassa non ti dicono quant’è, ma sei tu devi sbirciare il display del registratore di cassa, rischiando il torcicollo. Sarà un dettaglio ma a me da un fastidio enorme 😐
Eh, la torta di riso dura sempre pochissimo…
Stavo per scrivere della torta di riso ma l’hai già fatto tu! A Genova è così ovunque. Diciamo che a MI non è meglio, ma almeno qui la scusa ufficiale è che i bar sono sempre stracolmi (e ogni tanto qualche barista gentile e sorridente si trova). Quello che mi fa imbestialire il doppio quando sono a GE è che spesso si comportano così con il bar semivuoto; il massimo della maleducazione, proprio a farti capire “Piuttosto che servire te, mi taglio una mano”! E poi giù a piangere miseria sui guadagni che non arrivano e i turisti che non spendono. E ci credo!
forse ti succede perchè non sanno che sei Andrea Beggi 🙂
Mah, qui in toscana direi che dipende dal tipo. In generale io però non mi lamento. Non che sia un gran frequentatore di bar…
Da ligure trapiantato a Roma di recente (giusto per mischiare un po’ le carte) – e di belin ancora ne scappano – ti consiglio di non lamentarti, perché dopo aver provato “l’ospitalità” romana, ti vien voglia di tornare al vecchio bar dove almeno, alla fine, riuscivi ad essere servito..
Qui a Napoli è difficile che trovi baristi così. Anzi tutti quelli che incontri anche se non ti conoscono fanno finta che sono tuoi amici d’infanzia. fai te…
..Hai notato (anzi, Ha notato) che non sono multitasking ? Se parlano con qualcuno smettono di farti il caffè..
sfortunello…
direi beh ci sn anche i baristi zenesi professional…
caro beggi lei sbaglia candeggio:)))
ops capuccino:)
Starai mica criticando i commercianti che lavorano per te, vero?!
qui a caserta la situazione è decisamente diversa…ma si sa, in campania siamo tutti molto calorosi!!!!;)infatti i baristi sono così gentili e simpatici; di solito io nn amo frequentare lo stesso bar, cambio per sperimentare…ambienti nuovi, gente nuova…mi sono ritrovata in posti frequentati da signore con la puzza sotto al naso e i baristi sono stati molto cordiali…posti in cui gruppi di ragazzi si ritrovano per parlare di sport…e i baristi sono stati molto simpatici…ma, nonostante io abbia quest’abitutdine di cambiare e cambiare..mi ritrovo sempre lì…al frank bar, quello vicino al mio liceo…perkè non si può odiare quel barista…(e , a dirla tutta, nemmeno quei cornetti sono da buttare!!!)…insomma l’avete mai visto un barista ke ti accoglie sempre con un sorriso rallegrandoti la giornata e ke ti augura buona fortuna per l’interrogazione di greco?…
Ahime Andrea e’ successa la stessa cosa a me ieri alla fiumara, dopo aver letto il tuo post.
Mi metto in coda non per un capuccino ma per 2 gelati, davanti a me altre 2 persone vengono servite.
Arriva il mio turno e il simpatico barista(1), prende e se ne va senza neanche guardarmi in faccia.
Chiedo a un altro barista(2), e mi dice ” arriva subito” riferendosi al barista1.
Intanto il primo, quello che non mi ha considerato, svuota tutti i tavolini da tazze tazzine e cartacce, dopo 5 tavoli torna da me, che sono davanti ai gelati, e mi dice “dica!”.
Io: ” vorrei un gelato, anzi 2″
barista1: “deve fare prima lo scontrino alla cassa”
Io: “Me lo poteva dire prima visto che ero in coda”
barista1: ” non si incazzi con me!”
prima riflessione, il “buongiorno”??? un “mi scusi signore dovrebbe fare prima lo scotrino”…NIENTE!!
Vado alla cassa, alterato, e gli dico al barista2 2 “almeno si potrebbe dire Buongiorno a un cliente”
barista2:” eh no signore a quest’ora se mai si dovrebbe dire bunasera”
Prendo mi giro e me ne vado veramente alterato, ovviamente il gelato lo preso da un altra parte!!!!!
Come vedi Andrea, manca sempre di piu’ l’educazione di certe persone, inoltre vorrei aggiungere che tutte quei baristi di quel bar avranno al massimo 25 anni e io ne ho quasi 40 quindi un “minimo di rispettto!”.
In quel bar mia moglie ci mangiave avra’ speso + o – qualche centinaio di euro in tiket.
Io ci facevo qualche volta colazione con mio figlio.
Hanno perso 2 clienti e un tot di euro
Ma sicuramente a loro non importera’ assolutamente nulla, e …..la torta di riso l’hanno finita da un bel po!
Io non sono né turista, né bionda ma i baristi di Roma sono tendenzialmente gentili (frettolosi, ma gentili) tolto il ‘baretto’ dove, quando diventi più o meno abituale, ti preparano l’ordinazione ‘solita’ non appena varchi la soglia d’ingresso.
Oggi il secoloxix di savona ha provato ad attaccare la “torta di riso”. Non ci riuscirà! http://www.robertamilano.it/turismosavona/2007/07/viralit-della-t.html
A Carloforte sono anche peggio. Provare per credere. Parola di tabarchino 🙂
A Genova sono tutti così. Me la cavo perché sono una ragazza e tutto nel mio aspetto ispira comp-, ehm, tenerezza.
A Milano non fanno distinzioni ragazzi, ragazze, giovani e vecchi. Conta solo l’odore di soldi che emana dai tuoi vestiti. Per trovare baristi gentili devi scendere in metropolitana, o scegliere quelli veramente scrausi.
Spero proprio che sarà la tua faccia :))))
mi sa che uno dei tuoi baristi si è trasferito a Firenze.. :-/
Non sono una frequentatrice di bar ma penso che se in città come Milano un barista si comporta così non avrà molto futuro vista la concorrenza che c’è… certo dipende da bar a bar ma spero e immagino la maggioranza non sia così maleducata
quanto da te scritto mi ha riportato alla mente un racconto di stefano benni, non ricordo più se preso da Bar Sport o da Bar Sport 2000
fortunatamente a Genova non è così, io ci ho messo un po’ ma alla fine in via fieschi a Genova ho trovato il bar che non mi chiede neanche cosa voglio, appena entro ha già capito e mi piazza li tazzina, acqua, cioccolatino…. mi chiede come va e mi augura buona giornata… se vuoi ti passo l’indirizzo…
max
http://lapiccolacasa.blogspot.com
A roma la situazione è la medesima, con la variante che spesso entrando in bar, si trovano gestori iraniani, cinesi, e sempre meno italiani, questo non è un problema ovviamente non essendo io razzista, ma il caffè in cina lo sanno fare??? ma tornando al problema, penso che un giorno di questi metto le mani addosso al barista sotto l ufficio da me.. è odioso..
Nella cartolina dei baristi di Roma credo che manchi il profilo di quello che, solo perche’ ti vede con la cravatta, ti chiama “dottore…”
E’ odioso… magari anche se ci ha azzeccato 🙂
cos’è il bar che conosco anche io ???
…
@Andrea e agli altri: non è un bar in particolare, è l’atteggiamento che trovo troppo spesso in giro, e io di bar ne giro tanti.
Poi quello che conosciamo io e te è così per alcuni aspetti e per una persona in particolare (anche se i prezzi e i resti lì sono ok).
Però dai cercate di capirlo il barista. Il suo è un lavoro usurante…
I lavori usuranti sono un’altra cosa. E in ogni caso un minimo di cortesia ed attenzione fanno parte del lavoro.
IO SONO UN BARMAN DI GENOVA. CAPISCO CHE BISOGNA ESSERE SEMPRE GENTILI E SORRIDENTI.MA SIAMO ESSERI UMANI ANCHE NOI,A VOLTE IL CLIENTE PRECEDENTE PUO AVERTI FATTO IMPAZZIRE E CHI VIENE DOPO PUO’ PAGARNE UN PO LE CONSEGUENZE DELL’INCAZZAMENTO..E GENOVA E’ PIENA DI GENTE ROGNOSA CHE MAGARI ENTRA AL BAR X CHIEDERE UNA PENNA, UN BICCHIERE D’ACQUA DAL RUBINETTO,DI FARTI ATTACCARE LA SPINA DI UN ELETTRODOMESTICO COMPRATO AL MERCATO ABUSIVO DI MAROCCHINI DI FRONTE,DI CAMBIARE I SOLDI X PAGARE QUEI MAROCCHINI CON 1 O 2 EURO..TUTTO IN PIENO CENTRO TURISTICO..A 2 PASSI DALL’ACQUARIO..
Andrea,
abito nella Riviera dei Fiori da 3 anni. Nato e cresciuto a Varese, vissuto 5 anni a Londra, girato un po’ per l’Italia (Roma, Firenze, Perugia, Napoli).
Ti dico la mia impressione da “Forestu” in questa zona della Liguria: quando entri in un negozio (bar, abbigliamento, ferramenta, quel che sia) ti trattano come se ti stessero facendo un favore a venderti la loro merce.
Risultato: ho “interdetto” un’intera catena di elettronica, 5 bar, 1 negozio di scarpe. Poi si lamentano che non hanno clienti…
A Milano sono uguali, e siccome io sono stronza glielo faccio anche notare, e ogni volta prontamente rispondono “ma cosa credi, io sono qui a lavorare!”
Davvero?
Arrivo Un Po’ in ritardo!ma io ho fatto il barista per un bel po’….fuori dal territorio Italiano,le cose cambiano devi essere gentile veloce e sorridente se no ti danno una pedata li senza pensarci 2 volte.a Roma una volta entro in un bar abbastanza lungo e grande pochissima gente..il barista in accento romanesco urlando forte mi dice coooooosaaa prendi!!da matti,non è una barzelletta.
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