Tutti coloro che fanno il bucato sono vittime prima o poi del mistero dei calzini, apparentemente inghiottiti dalla lavatrice senza lasciare tracce.
Ebbene, c’è un altra situazione analoga che capita negli ambienti dell’IT: i dadi da rack.
Questi maledetti bulloni , dopo che vi hanno massacrato i polpastrelli mentre cercate di incastrarli nella loro sede, cadono e vengono inghiottiti da una struttura metallica completamente aperta, che durante il montaggio non ha pareti né fondo. Dove finiscano non è dato sapere: cadono con un “cling” e spariscono per sempre dalla vostra vista. Sdraiarsi a terra, spostare l’armadio o perfino sventrarlo completamente non servirà a nulla, hanno raggiunto i vostri calzini e ridono di voi e dei vostri sforzi per ritrovarli.
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22 risposte a “I grandi misteri della vita”
Io ho inizianto a montare congegni nei rack prima di fare il bucato. Fino ai bulloni spariti, ho continuato ad esistere senza pormi troppe domande. Ma quando mi sono regolarmente trovato con calzini dispari, ho finalmente capito. E ho alzato immediatamente le mani in segno di resa.
Grande Andrea! io ho montato un rack singolo. 4 dadi. dopo 20 secondi già uno si era dissolto.
ed ero in una stanza piccola.
misteri 🙂
ho sempre pensato ci fosse una sorta di universo parallelo dove si ritrovano tutte le cose che perdiamo, dai calzini spaiati ai fermacarte alle mollette per il bucato fino alle viti da rack e ai jumper degli hard disk.
Tu non sai quanta ragione hai…
Hanno certamente un’anima…
I dadi da rack spariscono in una frattura spazio-tempo, collocata allo scopo nel fondo degli armadi da rack. Riappariranno nel prossimo episodio di Star Trek!
io ho trovato un calzino dentro al server. e a scacchi neri e grigi, apparentemente un 43/44. è di qualcuno di voi?
Conosco bene il problema 🙂
Non è che spariscono, si trasformano nelle migliaia di viti che i tecnici di tutto il mondo avanzano dopo avere rimontato l’apparecchiatura che stanno riparando, come testimonia l’infruttuosità della ricerca di un foro libero. Per i calzini non so, ma la metempsicosi varrà di certo anche per loro.
Sia per i calzini che per i dadi da rack basta:
– sceglierli tutti uguali
– averne disponibile un numero sufficientemente elevato da non saper dire se sono in numero pari o dispari, e quindi non poter distinguere quando un elemento stia giocando a nascondino.
Questo rovina completamente il gioco di calzini e dadi dispettosi, che non mancheranno, nessuno esente, di prestare il loro importante servizio.
I miei “cling” di solito sono seguiti da un “ma porc…”, nella consapevolezza che quel dadino non tornerà!
Qua una rara immagine di Andrea in tenuta antiinfortunistica mentre cerca bulloni fra i rack di una server room; si possono notare gli occhiali anti-molla e il guanto salva-polpastrelli (un autentico Mattel PowerGlove di modernariato): http://marvelll.fr/wp-content/gallery/mission-impossible-protocole-fantome/mission-impossible-ghost-protocol-photo.jpg
@Fabs, mi hai fatto scompisciare!
Dove vanno i dadi?… chiaro, no?… nell’iperspazio !!
Allora non sono solo … cling … È proprio lui!
Allora posso chiederla anche io la divisa nera da montaggio rack!!!!ma la fanno 54 con la tasca porta cd o porta panza davanti?
Anche io vittima sia dei calzini dispari, sia dei dadi da rack che cadono in fori che uniscono due universi paralleli, ho provato comunque a contrastare la cosa: per i calzini, li annodo sempre uno con l’altro prima di metterli in cesta biancheria sporca, e per l’altro, ho un sacchetto strapieno di dadi da rack (ma sapere di non poterne recuperare uno in fondo al rack è un esercizio di forza mentale sfiancante…)
Veet Voojagig si è dedicato al mistero delle biro scomparse, forse ha trovato anche dadi e calzini:
“..visitò tutti i maggiori centri di perdite di biro della Galassia: alla fine tirò fuori una bizzarra teoria che all’epoca fece colpo sull’immaginazione della gente. Da qualche parte nel cosmo, disse Voojagig, insieme a tutti i pianeti abitati da umanoidi, rettiloidi, pescioidi, alberoidi ambulanti e sfumature super-intelligenti del colore azzurro, ci doveva essere anche un pianeta interamente consacrato alla forma di vita biroide. Era proprio quel pianeta la meta delle biro trascurate, le quali, attraverso forellini nel tempo vi si recavano certe di poter finalmente fruire di uno stile di vita unicamente biroide, che rispondesse a stimoli altamente biro-orientati, e che in generale garantisse l’equivalente biresco di una vita felice.”
Parole di saggezza
E quando la vite non “entra dritta” nel dado e si incastra nella filettatura?? Altre imprecazioni…
si chiamano dadi in gabbia e, se si montano con l’apposito strumento (che spesso si trova incluso nel sacchetto dei dadi), non fanno nessun male ai polpastrelli… ma e` vero, almeno un 20% sparisce nel mondo parallelo degli anfratti anti-materia 🙂
Verissimo! Spariscono senza lasciare traccia.