E’ esattamente come con i figli: il mondo è diviso tra “Non puoi capire se non ne hai!” e “Che sarà mai? Questi si son bevuti il cervello!”. Parlo degli animali domestici, e io faccio parte della prima schiera.
Per non parlare delle opinioni completamente soggettive spacciate come fatti incontrovertibili: “Il cane è il miglior animale domestico!” – “I cani migliori sono i Golden Retriever!” “Il miglior Golden Retriever è il mio!”. Una qualsiasi di queste frasi, buttata lì nel contesto adatto, è in grado di scatenare una guerra di religione tra opposte visioni della vita zoofila. Incidentalmente queste sono le mie convinzioni, e so anche che, se avete un animale domestico, vi state già innervosendo.
Che io ricordi, ho sempre desiderato vivere con un cane, ma i miei genitori erano contrari e non ho potuto soddisfare il mio desiderio finché non ho avuto una casa mia, adatta ad ospitare un animale. Per fortuna anche mia moglie ama i cani, e la prima casa che abbiamo acquistato insieme aveva un giardino grande il doppio dell’appartamento. “Che ve ne fate?” – “E’ per il cane!” era la nostra risposta. Qualche settimana prima di trasferirci là, Ginger è venuta a stare con noi.
Ho desiderato un Golden Retriever dal primo istante in cui ne ho incontrato uno, molti anni fa. E non si tratta di una questione estetica, ma di comportamento. Potrei annoiarvi per ore sul carattere di questi cani meravigliosi, sulle “spugne di affetto”, sul “will to please”, ma visto che sto già cominciando a farlo, la smetto immediatamente.
Quasi 12 anni fa Ginger era questa cosa qui. Era praticamente impossibile andare in giro con lei: venivamo fermati costantemente da persone che si sdilinquivano: “AWWWWWWW! Che razza è? Come si chiama, quanto ha?” Le prime volte, ok. Poi capita la volta che hai fretta e vorresti fare il trattamento Erode a tutti quei mocciosi che tirano i vestiti dei genitori strillando che ne vogliono uno uguale. (In quel periodo non avevamo figli ed eravamo insensibili al richiamo della riproduzione della specie.)
Benché si tratti di una razza molto semplice da addestrare, non abbiamo mai voluto che diventasse un fenomeno da circo, quindi non siamo mai andati al di là di qualche comando utile per la sua sicurezza e la nostra tranquillità: “Resta, seduta, al piede, lascia”, che Ginger esegue tutt’ora senza battere ciglio.
Come se ce ne fosse bisogno: in 12 anni non ha mai manifestato una sola volta un comportamento aggressivo verso nulla e nessuno. Potete metterle in bocca una bistecca, ma se le dite “lascia”, lei apre immediatamente le mandibole e la fa cadere.
Molto divertente l’interazione con altri “portatori” di cani: passano certi, povere vittime dei loro animali, trascinati da uno Sbranatore dei Carpazi che pesa il doppio di loro, bardato come Annibal Lecter quando la CIA lo porta in giro. Schiumante di rabbia assassina, il cerbero abbaia come un ossesso, mentre Ginger, con il guinzaglio lasco (o spesso senza), trotterella tranquilla a 20 cm dal mio piede, senza degnarlo di uno sguardo.
Un cane non parla, ovviamente, ma è perfettamente in grado di comunicare le sue esigenze, il suo stato d’animo e le sue preferenze. E vi capisce, grazie al fatto che non esiste miglior interprete del linguaggio del corpo e del tono della voce. E la mia impressione è che Ginger sappia sempre benissimo come mi sento.
Quando è nata Beatrice, gli è stata lontana per più di un anno. E non era gelosia ma, credo, timore che la bimba fosse troppo fragile, come un vaso di cristallo da cui si sta alla larga per paura di romperlo. Adesso sono amiche per la pelle e Ginger la cerca quando non c’è.
Qualche giorno fa è stato il suo dodicesimo compleanno: è vecchia, ormai, e comincia a soffrire gli inconvenienti del tempo che passa. Mi fa malinconia pensare che verrà un giorno in cui non sarà più con noi. Adesso mi alzo e le do un biscotto.
Commenti
19 risposte a “Ginger”
<3 (che è un cuoricino)
Avrà anche 12 anni, ma il muso e l’espressione sono esattamente ugual a quelli di quando era piccola. Posso testimoniare che Ginger è la creatura pelosa più buona, simpatica e dolce del mondo; d’altronde, è una Beggi :-*
meraviglioso post. anche se lo sai che i gatti sono meglio dei cani e i maine coon meglio dei gatti e Paciugo il migliore tra i maine coon, no?
Bravo Andrea, bellissimo POST! Il mio pastore tedesco di 6 anni ti manda una leccatina 😉
grandissimo like per questo post, maestro! però che retrogusto di amara preventiva malinconia.
Vivo con terrore e paura il giorno in cui verrà a mancare il mio Golden Retriever: Maggie.
Preparati. Ti risponderò per le rime! 😉
Ecco, mi hai fatto scendere la lacrimuccia pensando a Roxy, il bolognese che ho avuto finché non mi sono sposato e che ho frequentato a casa dei miei fino all’ultimo giorno.
Chi non ha mai avuto un cane non può capire.
Ora ne vorrei uno anche io, ma non sono così egoista: so già che starebbe da solo 8 ore al giorno, soffrendo tantissimo.
sttoscrivo ogni singola parola :)))
Semplicemente UP !
Max
E’sempre un piacere leggerti.
Beh, quando Ginger purtroppo non ci sarà più, perché non adottarne un altro? 🙂 diamo il buon esempio adottando i cani invece di abbandonarli sulle autostrade.
Ma sei fuori? Secondo te io abbandono il mio cane in autostrada?
No Andrea ho notato che ami molto gli animali, parlavo in generale. Diamo il buon esempio anche agli altri.
Andrea, posso fare il rompiballe? Abito da sempre in campagna e ho sempre avuto cani (e tanti altri animali..) di un sacco di razze, e la razza non conta nulla! Ho un fantastico rottweiler di 5 anni che appena vede una gallina se la dà a gambe! Altro che aggressività!
Di solito leggo post postumi e anch’io nelle mie bozze segrete ne ho uno… ma questo scritto con lei accanto a te ha un sapore diverso, comunque oggi Ginger c’è e bisogna godersela ogni giorno, poi un domani si vedrà 😉
…ok..ognuno sceglie l’animale che più gli piace accudire. Io dico all’autrice del testo, che se ho ben capito e la proprietaria del labrador retriever, che il mio non retriver, ha vissuto sempre nel mio appartamento, vive ancora con me, e sta benissimo. La casa col giardino non l’hanno tutti! E non tutti aspettano di averla, per amare un cane…Sergio Celle….
Io mi consolo così: in fondo dobbiamo ricordarli per tutto quello che ci hanno dato che è un esperienza meravigliosa.
Ciao
Ale
La “PELOSA” come chiamo affettuaosamente la mia meticciona adottata circa 2 anni fa, mi trasmette solo serenità e tranquillità al punto che una giornata nata e mota “NERA” si trasforma in un attimo in un sole raggiante quando a sera rietro a casa e trovo il suo musetto tutto nero dietro la porta. Adoro la mia Asia e non posso far altro che condividere al 1000×1000 ogni parola da te scritta a proposito della tua “PELOSA”.
Antonino