- 5 le finestre di ping aperte contemporaneamente;
- 2 sessioni terminal;
- 1 sessione ssh;
- 1 sessione http con il browser aperto sulla configurazione di uno switch;
- 2 router remoti;
- 1 conversazione telefonica;
- 1 VPN Fastweb MPLS.
Il tutto verso una sede remota a più di 1000 Km di distanza.
Quale momento migliore poteva scegliere l’interfaccia virtuale che gestisce la fault tolerance tra i due router per incatramarsi senza speranza e lasciarmi nel dubbio che io abbia fatto qualche casino con le ACL sullo switch?
Appunto.
Commenti
7 risposte a “Murphy è vivo e lotta insieme a me”
Panico al solo pensiero! O_O
scusa l’intervento fuoriluogo ma avrei una domanda e non so a chi rivolgermi.ho un adsl businnes con router alice gate2+ con un pacchetto di altri 8 indirizzi ip pubblici presi a parte. nella lan privata ho 3 ip camera intellinet.
come faccio o pubblicarle su internet tutte e tre?
non ho capita come usare napt e virtual server
Andrea, lo sai :))
Non esiste stupore davanti all’evento, ma piuttosto conferma dei vaghi timori verso eventi rari ed improbabili. Murphy deve morire. (sì, suona vagamente come “Misery deve morire”). Sarebbe anche ora, ormai.
cerca il lato positivo….1000km da Genova…mmmmm….
potrebbe trattarsi di Parigi….che so?…Barcellona, Sicilia …..forse anche Grecia…
Suvvia parti per questa trasferta a resettare i router!
screenshot, subito 🙂
Ti capisco…
nel mio piccolo un giorno decido di cambiare un switch e risistemare i cavi di un armadio. Terminata l’operazione nessuno usciva più su internet, 4 ore spese a cercare una possibile causa nel nuovo switch salvo poi scoprire che proprio nello stesso momento Fastweb aveva deciso di interrompere il servizio…
I casini impossibili, per una strana e irrisolvibile equazione del destino, capitano sempre di venerdi. Almeno a me succede spesso. Per questo ho inventato la legge del venerdi: non toccare, non cambiare ma solo osservare. Si limitano i danni e si lascia al destino, l’onere di svolgere il suo lavoro senza dargli alcun aiuto. 🙂